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Una buona proposta per i cittadini e per la sinistra

Una buona proposta per i cittadini e per la sinistraUn murales a Bogotà, Colombia. – LaPresse

Patrimoniale Il Partito Democratico deve assumere scelte di campo e soprattutto radicali per rilanciare lo sviluppo - non la crescita - del Paese, partendo da tematiche identitarie come lavoro, scuola e redistribuzione

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 4 dicembre 2020

In un Paese dove il 20% della popolazione detiene il 67,7% della ricchezza complessiva lasciando soltanto il 13,3% al restante 60% di cittadini, ci permettiamo di dire no alla patrimoniale, una proposta che porterebbe 18 miliardi di euro nelle casse dello Stato, i quali finanzierebbero i servizi pubblici essenziali, sempre più in crisi per colpa delle privatizzazioni sfrenate. Inoltre, il coronavirus, ha acuito le ingenti differenze economiche, aprendo una strada ad una pandemia sociale, che miete più vittime della crisi del 2008.

Pertanto la sinistra non può permettersi di non ragionare su tematiche cruciali, di fondamentale importanti come la semplificazione del fisco, con la lotta all’evasione e la conseguente redistribuzione reddituale.

Il Governo deve cogliere le sfide che il Covid ci pone davanti, illuminando i problemi del Paese, attraverso una dettagliata radiografia delle disuguaglianze. Per questo, anziché utilizzare il virus come una scusante per rimandare le discussioni più importanti, dobbiamo affrontarle.

Il Partito Democratico deve assumere scelte di campo e soprattutto radicali per rilanciare lo sviluppo – non la crescita – del Paese, partendo da tematiche identitarie come lavoro, scuola e redistribuzione, altrimenti la prossima vittima della pandemia sarà la sinistra, che assume toni superficiali e legati al mero consenso e non più ai bisogni reali dei cittadini.

La Costituzione, attraverso il principio di uguaglianza sostanziale, disegna una Repubblica-famiglia, dove i genitori devono prendersi cura dei propri figli; lo Stato ha dunque il dovere di assumere decisioni volte a combattere le disuguaglianze, perché la democrazia non è solo il riconoscere i diritti dei cittadini, ma attuare i propri doveri, i quali non sono altro che la maggiore forma di garanzia dei diritti altrui.

I cittadini chiedono risposte concrete, volte ad alleviare le proprie sofferenze, una risposta è l’abolizione del sistema capitalista basato sull’anarchia del mercato, dove il più forte prevale sul più debole senza alcune visione solidaristica; risulta ovvio che questo sistema non in linea con i principi fondamentali della nostra Costituzione che pongono la solidarietà economica, sociale e politica come diritti inderogabili dei cittadini.

Pertanto misure come la patrimoniale non possono fare altro che rilanciare non solo la redistribuzione della ricchezza, ma anche ad avviare quella svolta necessaria per ridisegnare totalmente il modello economico.

 

* Segretario dei Giovani Democratici di Fuorigrotta

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