La vicenda delle bombe italiane e dei crimini di guerra in Yemen solleva alcuni pesanti interrogativi. Il primo: inviare bombe all’Arabia Saudita equivale a fare la guerra per interposta persona contro il Daesh in Yemen? Che l’invio di armi a paesi in conflitto fosse considerato una «soluzione win-win» per la quale da una parte si partecipa alla guerra senza inviare «scarponi sul terreno» e dall’altra si privilegia la crescita del settore industriale degli armamenti, è chiaro. Un articolo uscito nel luglio scorso sul New Inquirer e intitolato «Recoil operation» approfondisce la questione del commercio legale e illegale di armi leggere...