«Siamo solo all’inizio di un percorso, era importante cominciare a fare qualcosa» afferma Claudio Longhi, direttore artistico del Piccolo di Milano durante la conferenza stampa di presentazione di Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione, realizzato dalla compagnia lacasadargilla e in programmazione dal 3 al 27 marzo al Teatro studio Melato. Il cuore del progetto è infatti la sostenibilità ambientale, non intesa semplicemente come un tema della drammaturgia ma come ripensamento dei meccanismi produttivi necessari alla messa in scena. A domande complesse – come ridurre l’impatto energetico di una recita? – sono state trovate soluzioni fuori dal comune, attraverso il dialogo con gli ideatori del progetto Katie Mitchell, Jérôme Bel e il Théâtre Vidy-Lausanne insieme ad altri dodici teatri partner in Europa e oltre.

CONSIDERATE le emissioni che comporta una tournée, con gli spostamenti delle persone coinvolte e delle scenografie, la via intrapresa è stata quella della ri-creazione: ognuno dei centri della rete ha affidato la messa in scena ad una compagnia locale, e il Piccolo – che, dopo la versione originale diretta da Mitchell, ospita la prima di queste repliche – l’ha affidata appunto a lacasadargilla, tra gli artisti associati del teatro. Ma l’aspetto più sorprendente sarà quello dell’approvvigionamento energetico, assicurato da quattro ciclisti non professionisti che, pedalando per una distanza di circa 25 km l’uno, produrranno 240 watt e alimenteranno in tempo reale lo spettacolo. «Il testo di Miranda Rose Hall attiene a ragionamenti che portiamo avanti da anni, parla di estinzioni e di vita, del tempo umano e del tempo della terra, di far pace con la morte. Perché la terra non è felice né triste, cerca equilibrio» ha affermato la regista Lisa Ferlazzo Natoli. In scena ci sarà Esther Elisha e 16 coristi provenienti dalle scuole amatoriali di Milano.