Pier Vittorio Tondelli coglie più di altri autori della sua generazione un momento di passaggio di epoca, finiti gli anni dell’ideologia, e i veti nei confronti del romanzo, dopo quelli del riflusso, della disillusione e della disperazione, arrivano gli sfavillanti e illusori anni ’80, l’orgia di merci, la tv commerciale, il drive in, e cambia tutto. CAMBIA LA SOCIETÀ, la politica, l’immaginario, cambia la cultura, così come la letteratura. È il giovane scrittore generazionale (un’altra categoria editoriale molto in voga allora) di Altri libertini, quello «post politico» che legge Selby Jr di Ultima fermata a Brooklyn, Easton Ellis, il McInerney...