Per tanti, dopo il ’68 e nei primi anni ’70, Luca Cafiero è stato il duro ma autorevolissimo responsabile del servizio d’ordine del fortissimo Movimento Studentesco milanese , i famosi «katanga», come venne allora ironicamente definito il «corpo» incaricato di difendere i militanti dalle aggressioni, in quegli anni continue, dei fascisti, e di sorvegliare i cortei per evitare provocazioni. Comincio ricordando proprio questo «pezzo» della biografia di Luca perché mi è sempre sembrato un paradosso. Perché quella funzione gli aveva cucito addosso un personaggio che non poteva essere più lontano dalla sua reale personalità: perché pochi compagni ho incontrato altrettanto...