Da qualche giorno è nelle librerie Oracolo manuale per scrittrici e scrittori (ovvero metodo rapido ed efficace per la risoluzione di ogni problema narrativo e di scrittura particolarmente adatto ai principianti ma non privo di utilità anche per gli esperti), edito da Sonzogno (pp. 400, euro 16). Un libro di grande saggezza, ironia, intelligenza e divertimento. Autore: Giulio Mozzi.
Da qualche anno – dopo la sua apprezzata opera prima Questo è il giardino del 1983, per Theoria, e oltre una decina di libri di narrativa – Mozzi ha dichiarato di aver smesso con i romanzi. Ma continua a lavorare come consulente editoriale per la narrativa italiana: prima per Einaudi, oggi per Marsilio. Si dedica con rara passione all’insegnamento della scrittura creativa: attraverso il blog vibrisse, la Bottega di narrazione di Milano e in tanti altri luoghi su e giù per la penisola. Ha già pubblicato due fortunati manuali con Stefano Brugnolo: Ricettario di scrittura creativa (Zanichelli 2000) e L’officina della parola (Sironi 2014).
Ma se in questi testi vi era un’ambizione enciclopedica, con questo Oracolo manuale siamo in un territorio letterario a metà strada tra surrealismo e zen. «Non eccedere in motivazioni»; «Parla dei soldi»; «Vuoi raccontare la storia della tua vita? Benissimo. Attribuiscila a qualcun altro».
Mozzi si diverte a dare utili consigli (e bastonate) in grado di spiazzare l’autore entusiasta e troppo ottimista; e i suoi consigli funzionano quanto più sono spiazzanti. Ma parla, tra le righe, con ironia e spirito critico, anche dell’editoria italiana.
Cosa è, dunque, l’Oracolo manuale? Un sillabario esoterico? Un testamento spiritale?
«L’oracolo manuale si può usare in due modi – dichiara l’autore, impassibile, mentendo senza mentire, dalla quarta di copertina -. Se durante la scrittura di un romanzo ti trovi in difficoltà, puoi consultarlo aprendolo a caso, o sfogliandolo rapidamente. È possibile che ti capiti sott’occhio una massima che ti aiuterà a considerare la difficoltà da un altro punto di vista, e magari a risolverla. Oppure puoi leggerlo da cima a fondo, o dal fondo alla cima, segnando quelle massime che ti suggeriscono degli approcci alla scrittura e alla narrazione che non avevi mai considerati prima. In ogni caso, potrà esserti utile».
Insomma, siamo lontani anni luce dai corsi di scrittura creativa modello americano in cui si imparerebbe a diventare scrittori di best-seller, perché Mozzi ha il vizio di dire la verità. «Scrivere un romanzo è un gesto d’ambizione. Quindi non perdere tempo con l’umiltà». E ancora: «La statistica dimostra che pressoché nessuno dei romanzi che si pubblicano raggiunge l’eternità. La maggior parte, anzi, sarà dimenticata tra pochi mesi o anni». Dunque, ti chiede l’Oracolo, vuoi veramente continuare a scrivere?
Completano il manuale le divertenti illustrazioni di Lise & Talami rappresentanti cactus animati «perché scrivere, si sa, è una faccenda spinosa».