Roma, 6 giugno 2018. L’odore dell’erba e il garrito dei gabbiani accompagnano lo sguardo che, se di giorno si lascia sedurre dai cumuli di frammenti colorati, di notte – complice l’illuminazione spettacolare – inquadra un’immagine infuocata. Però è solo dall’alto, proprio come le linee di Nazca, che il disegno si ricompone. I blocchi diventano grandi lettere che, accostate tra loro, compongono una scritta inequivocabile: help. Per Maria Cristina Finucci (Lucca 1956, vive e lavora a Roma), architetta di formazione, l’arte è il mezzo più consono per veicolare messaggi sociali incentrati, in particolare, su ecologia e ambiente. Certamente, poi, la scelta...