Parigi, gennaio 1871. Fra le strade febbrili di rivolta circola una storiella. Nel settembre precedente Napoleone III era stato sconfitto a Sedan dalla Prussia; l’impero era crollato. Percorsa dal vento della rivoluzione, dal tambureggiante appello alla Comune, la neonata fragile Repubblica appare provata dall’assedio dell’esercito di Bismarck, dall’incessante bombardamento, dalla fame. Il buonumore non manca: se il popolo di Parigi avesse un pollo – si dice pensando all’abituale spartizione delle ricchezze – il clero si sarebbe preso le ali, la burocrazia le cosce, l’esercito il petto; al popolo i magri avanzi. Riflessa sul passato di sudditanza, anche la fantasia lasciava...