Il numero di casi positivi al coronavirus in Italia è aumentato di altre 400 unità. Oltre 2.200 le persone positive, il 10% delle quali in terapia intensiva. Il conto dei morti sale a 79 con i 27 di ieri. Tra i nuovi malati, anche una bambina ricoverata a Bergamo a pochi giorni dalla nascita ma in condizioni non preoccupanti, secondo il presidente dell’Iss di Sanità Silvio Brusaferro.

IL NUMERO TOTALE DI TAMPONI effettuati è di oltre 25mila unità. In serata il comitato tecnico-scientifico del governo ha comunicato le sue raccomandazioni da rivolgere a tutti gli italiani: distanza di almeno 2 metri da altre persone, niente strette di mano e isolamento domestico per gli anziani e i febbricitanti anche senza Covid-19. E stop a manifestazioni e sport per almeno un mese.

I dati di ieri proseguono lungo l’andamento esponenziale dei giorni precedenti. I provvedimenti di isolamento e quarantena potrebbero essere estesi. Gli epidemiologi della task force governativa ripetono che è presto per apprezzare gli effetti delle misure di contenimento. «Stiamo analizzando con attenzione l’evoluzione dei nuovi casi» ha detto Brusaferro. «In base ai dati di incidenza e al tasso di riproduzione dell’infezione valutiamo l’opportunità di estendere la zona rossa».

L’area interessata da un aggiornamento delle ordinanze potrebbe essere quella bergamasca, mentre il comune di Milano dovrebbe essere risparmiato. Ieri due giudici del tribunale di Milano sono risultati positivi. Il Palazzo di Giustizia tuttavia non si fermerà: i processi penali saranno rinviati a discrezione dei giudici e saranno aggiornate solo le cause civili non urgenti. Misure insufficienti secondo gli avvocati della Camera penale di Milano, che hanno proclamato lo stato di agitazione.

TRA I DECESSI REGISTRATI e positivi al coronavirus c’è anche quello del sessantaduenne Ivo Cilesi, luminare genovese sulle terapie non farmacologiche per il morbo di Alzheimer. Anche il suo caso rimanda a Bergamo, città in cui risiedeva da tempo. Anche gli scienziati invocano misure più energiche per rallentare il contagio. I casi raddoppiano ogni tre giorni circa e questo andamento dovrebbe scoraggiare riaperture di scuole e uffici, imprudenti secondo i ricercatori firmatari del «Patto trasversale per la scienza».

GLI SCIENZIATI si rivolgono ai politici affinché «mettano in atto tutte quelle misure basate sull’evidenza che possano rallentare l’andamento dell’epidemia» e «anche ai singoli cittadini che, ciascuno per la propria parte, potrà contribuire significativamente e proattivamente a ridurre l’impatto di questa infezione». La scelta di rimandare a giugno la fiera Vinitaly prevista a Verona per il mese di aprile va nella direzione indicata dagli scienziati.

La task force del governo che dovrebbe prendere decisioni in merito ha di fronte uno scenario contraddittorio. Da un lato i numeri sembrano crescere un po’ ovunque: all’istituto Spallanzani di Roma ora sono undici i pazienti ricoverati e positivi, a Napoli i contagi sono saliti a nove e il corso di laurea di Agraria dell’università di Catania è stato chiuso dopo la positività di tre docenti reduci da un convegno a Udine.

Dall’altro, anche i casi lontani dalla «zona rossa» sembrano risalire al focolaio del nord e questo fa sperare gli esperti che non ce ne siano altri. Ma in questo momento nessuno sa dire se si tratti di un’impressione falsata dal metodo di monitoraggio adottato.

A LIVELLO INTERNAZIONALE, sembra fuori controllo l’epidemia in Iran e Corea con 873 e 974 nuovi casi rispettivamente. In realtà si tratta di situazioni molto diverse. Nella repubblica islamica sono morte 77 persone e risultano positivi anche 23 parlamentari. Il governo ha dovuto mobilitare trecentomila soldati per fronteggiare l’emergenza. In Corea, invece, il dato è influenzato anche dagli oltre 120.000 test effettuati. Nonostante i 5.000 casi positivi (il doppio dei nostri) finora si registrano solo 31 vittime, meno della metà rispetto all’Italia. La modalità del contagio, che ha coinvolto un numero relativamente alto di giovani seguaci della setta cristiana Schincheonji, è la spiegazione più probabile di un dato decisamente in controtendenza rispetto a quelli italiani.