Il sesso è per tutti. E quando i due amanti sono consenzienti, anche se in giovanissima età, è uno dei territori «umani» dove il divertimento è assicurato. Per potersi però conoscere e darsi piacere con leggerezza bisogna sapere alcune cose: fare la tara al diluvio di informazioni della rete (spesso solo porno), districarsi nella confusione di input (parole canzonatorie, insulti, stereotipi etc), imparare che si può far risuonare il proprio corpo all’unisono con quello di un altro senza sensi di colpa e senza temere conseguenze inaspettate (malattie a trasmissione sessuale o gravidanze indesiderate). In più, ci si mettono le emozioni a rendere balbettante l’erotismo degli adolescenti. Meglio sapere quindi a che gioco si gioca, prima di lanciare i dadi a letto e tentare la sorte…

È quello che sostengono la sessuologa Ann Marlene Henning e la giornalista Tina Brener Olszewski nel loro Make Love, sorta di vademecum del piacere dei teenagers, corredato con esplicite fotografie scattate dalla coreana Heji Shin. Immagini che, se all’inizio possono sconcertare il lettore per la loro assoluta non reticenza, regalano un contenuto in più: sono fotografie di coppie vere, berlinesi che vanno a letto insieme sul serio, che sono innamorati e non posano come fossero su un set. Niente di artificiale: i ragazzi sono bombardati da allusioni perenni, vivono in una febbre oscena virtuale e non hanno bisogno di sorbirsi lezioncine mascherate da affermazioni «politicamente corrette».

Il ritorno alla realtà, pure nuda e cruda, e un linguaggio spigliato e privo di tentennamenti sono le chiavi che hanno decretato il successo di questo anomalo manuale che, dopo aver venduto più di duecentomila copie in Germania, ora approda in Italia, grazie alla sua pubblicazione da parte della piccola casa editrice Ippocampo (pp.256, euro 18).

[do action=”citazione”]«Sesso anale o no? Sesso in tre? La regola è: se le sensazioni che si provano dano piacere allora la porta è sempre aperta a nuove esperienze. Se invece una situazione è sgradevole, lasciate stare»[/do]

Così, se un tempo le ragazze degli anni Settanta si emancipavano con Noi e il nostro corpo (con un percorso di autonalisi e di coscienza di sé ad accompagnare il piacere, che nasceva anche da una proficua relazione tra donne), adesso Make Love muta tipologia di approccio, ingloba fra le sue pagine maschi e femmine e affronta l’avventura sessuale (così viene chiamata in molti capitoli) sventagliando tutti i momenti dell’intimità e quotidianità. Eccitazione, coppie gay, anatomia, contraccezione e statistiche di successo dei vari metodi, gravidanze e loro interruzione, intoppi erettili, leggi degli stati (per i rapporti di minorenni o di amanti di differente età), sentimenti e vergogne, sex toys, pratiche più estreme: «Parole spinte e giochi di incatenamento? Sesso anale o no? Sesso in tre? La regola è: se le sensazioni che si provano dano piacere allora la porta è sempre aperta a nuove esperienze. Se invece una situazione è sgradevole, lasciate stare», si legge nel manuale.

Il libro è talmente diretto che rischia di valere più dei molti incontri con sessuologi e psicologi che frequentano le nostre scuole. La sua carta vincente è senz’altro il linguaggio, che alterna momenti spiritosi a quelli più drammatici: usa lo stesso «modo di argomentare» degli adolescenti e via via cerca di sfatare le ansie da prestazione riguardo il raggiungimento dell’orgasmo (di entrambi i partner) e di sfumare i confini del proibito, fermo restando il principio della condivisione del desiderio. Le autrici, consapevoli della crescita esponenziale delle violenze sessuali negli ultimi anni, ribadiscono più volte che è sempre lecito tornare indietro, cancellare l’intimità raggiunta per rimandarla a tempi migliori e a una emotività più serena.

In alcuni punti, il volume è costruito come un dizionario – con tanto di pupazzetti segnaletici, tipo codice stradale – e «racconta» le posizioni che si possono assumere a mo’ di stickers da parete o la storia dei nomi e nomignoli affibbiati alle parti erotiche del corpo; in altri, scherza su detti e superstizioni (le lunghezze del pene indovinate misurando quelle del naso o delle dita) oppure dà conto delle varie categorie seduttive: cacciatori, farfalle, casanova. Valide per uomini e donne, non sono appannaggio di nessuno. Il sesso, insomma, non si insegna di certo, ma s’impara strada facendo.

La sospensione del giudizio e della dimensione favolistica (anche di fronte ai giocattoli erotici e agli amori gay), è una virtù che gli concede forza e attrazione. Non ci sono gerarchie: né nel desiderio – modalità tantrica e «sveltina» si equivalgono – né fra le malattie: l’Aids convive con clamidia, gonorrea, papilloma virus, ma nel testo introduttivo si specifica che non è curabile e, a testimoniare la sua capillare diffusione, vengono fornite le percentuali di individui contagiati in Europa occidentale.