È curioso il fatto che Sara Stridsberg esordì con alcuni saggi di carattere giuridico sulla natura del patriarcato e sulla conflittualità di genere. Si deve a lei, peraltro, la traduzione svedese del trattato politico «Scum», un «manifesto per l’eliminazione del maschio» nel quale la femminista americana Valerie Solanas esponeva in termini espliciti – era il ’68 – la sua teoria sulle differenze di genere e la supremazia delle donne. L’esordio letterario di Stridsberg, invece, dovette attendere il 2004: il romanzo era titolato Happy Sally, e era dedicato a Sally Bauer, la prima svedese che nel 1939 attraversò lo stretto della...