Nell’agosto del 1933 una brigata di scrittori sovietici fu inviata nei luoghi dove era stato appena realizzato il Belomorkanal, il nuovo canale che collegava il Mar Bianco al lago Onega e da lì al Baltico. Erano richiesti di raccogliere materiale documentario sul lavoro dei forzati, la «nuova forgiatura» (perekovka), ovvero la riabilitazione attraverso il contributo all’edificazione della patria socialista. L’opera, che doveva combinare «un rigido approccio documentario alla chiarezza e alla concretezza espositiva», era pensata per la collana di libri della serie «La storia delle fabbriche e degli stabilimenti». Vi parteciparono, tra gli altri, Michail Zošcenko, Viktor Šklovkij, Vsevolod Ivanov...