E’ stato dichiarato inammissibile l’emendamento dei relatori al Dl Milleproroghe per finanziare con 900 mila euro nel 2020 la Casa internazionale delle donne di Roma. L’inammissibilità è stata annunciata oggi in avvio di seduta congiunta delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio alla Camera. Il Pd ha annunciato ricorso, mentre le opposizioni hanno criticato la richiesta ritenendo che fosse un modo per aiutare la campagna elettorale del ministro Roberto Gualtieri alle suppletive di Roma.

«Abbiamo trovato una soluzione. Una vittoria di tutti!» aveva twittato ieri la sindaca Virginia Raggi. Ma, ha ricordato Maura Cossutta, presidente della Casa, «Raggi non l’abbiamo mai sentita. Da più di un anno attendiamo una risposta al problema della transazione economica per la risoluzione del debito e alla richiesta di un comodato gratuito per il riconoscimento del valore sociale delle attività della Casa».

«Grazie a Fratelli d’Italia è stata bloccata l’ultima oscenità del Pd: dare quasi un milione di euro del ministero guidato da Gualtieri alla Casa delle donne, associazione di sinistra che si trova nello stesso collegio nel quale il ministro è candidato. Non si usano le istituzioni per comprare consenso». Così su Twitter la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

«La dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento sulla Casa delle Donne è una decisione grave. Contraddice tante dichiarazioni sulla necessità delle politiche di genere che però al momento di passare all’atto pratico vengono tradite». Lo dice Marco Di Maio, capogruppo di Italia viva in commissione Affari costituzionali alla Camera. «Una decisione, tutta politica, ancora più grave alla luce del fatto che si tratta di un’istituzione che si adopera per aiutare le donne vittime di violenza -prosegue Di Maio-. La Raggi, visto che davanti alla presentazione dell’emendamento ha esultato, ora convinca il presidente della Commissione, che appartiene al suo stesso partito, a tornare sui suoi passi. Italia Viva ha chiesto al relatore di fare ricorso per cambiare l’inaccettabile decisione della presidenza», conclude Di Maio.

Si va verso lo slittamento dell’arrivo del decreto Milleproroghe in Aula alla Camera, ufficialmente atteso per lunedì 10 febbraio. Il provvedimento è al momento in commissione congiunta Affari Costituzionali e Bilancio, dove sono in corso le votazioni sugli emendamenti. In base a quanto si apprende da fonti parlamentari, la commissione potrebbe non terminare i lavori entro questa settimana e continuare almeno lunedì. L’approdo in Aula del provvedimento potrebbe esserci quindi a metà della prossima settimana.