Oggi la contraddizione principale è la pandemia, con i suoi innumerevoli effetti collaterali, che si innestano sul tema di per sé gravissimo della salute. Ma non è un semplice evento. La crisi economica, persino inedita nei tratti distintivi, non è scalfibile senza un ripensamento profondo del ruolo dello Stato dopo l’ubriacatura liberista e se non si adottano strumenti come una tassa patrimoniale progressiva nonché un reddito minimo permanente (finalmente l’Europa sembra svegliarsi dal letargo) per i ceti che vivono il dramma della povertà o del precariato perenne. E, poi, è evidente la necessità di ristabilire con attenzione i confini invalicabili...