Nelle religioni preistoriche, prima che trionfasse l’ordine umanistico della ragione, indagare la natura significava interpretare caotiche corrispondenze di simboli magici. L’universo non era la somma di bellezze innocue da contemplare, ma un mistero oscuro che offerte e sacrifici potevano appena placare. I greci lo avevano presente quando, dalla madrepatria, portarono i loro culti nelle terre colonizzate. Tra queste la Sicilia, prodiga di miti per Omero: un’isola incognita da affrontare con tutte le sacre cautele, cosicché non sorprendono le notizie provenienti da Selinunte, che restituiscono uno tra gli scenari più completi riferiti all’utilizzo degli animali all’interno della sfera sacra nell’antico mondo...