Nicola Cipolla ci lascia una eredità importante, la creatura cui ha dedicato le sue energie fino agli ultimi giorni di vita: il Cepes, Centro Studi e Iniziative di Politica economica in Sicilia, fondato nel dicembre 1982, sulla base di un’intuizione di Pio La Torre. Era stato lui a coinvolgere da subito Nicola nelle sue riflessioni e nell’ideazione concreta del centro.

La Torre sentiva il bisogno di ridare vitalità a un partito sottotono e Nicola era interlocutore adatto: aveva appena concluso l’attività parlamentare e nel corso dei propri mandati da Senatore e da europarlamentare aveva intrecciato buoni rapporti con il Crs di Ingrao e con il Cespe di Amendola.

Il Cepes è pensato dal suo avvio come un centro sostenuto da militanti del movimento dei lavoratori, dalle organizzazioni sindacali, cooperative e culturali democratiche, da studiosi, con il compito di elaborare «analisi e proposte riguardanti l’economia, l’autonomia e la cultura della Sicilia, nell’ambito dello sviluppo economico, sociale e politico dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo, al fine di favorire la creazione di piattaforme e strumenti per una politica di progresso».

Questo ha fatto il Cepes fino ad oggi, sotto la guida instancabile e appassionata di Nicola che lo ha presieduto per 35 anni. Il Sole del Mediterraneo è stato il titolo di uno degli innumerevoli convegni organizzati negli anni ed era uno dei chiodi fissi di Nicola: significava riconversione ecologica, lotta al nucleare, tutela dell’ambiente, beni comuni, smilitarizzazione.

Una riflessione continua che aveva radici ben piantate nelle battaglie condotte per una vita – quelle con il movimento contadino per la liberazione delle terre e quelle sindacali – e guardava costantemente al futuro, a nuove prospettive, alla ricostruzione e al radicamento di una sinistra diffusa.

Si è protratto fino alla fine l’impegno di Nicola, tra la redazione di un paio di libri e nuove attività da promuovere: all’ultima riunione del Cepes – appena il mese scorso -, avevamo programmato un’iniziativa sulla riconversione ecologica e sulle energie alternative, anche nell’ottica delle prossime elezioni regionali in Sicilia, ormai imminenti, e un convegno internazionale su Mediterraneo e smilitarizzazione.

Solo un mese fa Nicola aveva suggerito il mio nome come nuovo presidente del Cepes. Ho accettato, perchè questa istituzione ha un ruolo importante nella nostra isola, lo so bene perché essendo stata per otto anni presidente regionale dell’Arci, ho potuto rendermi conto di quanto importante siano state le sue attività per la formazione politico culturale dei nostri quadri. Cercherò di fare del mio meglio perché continui ad essere quello che Cipolla e La Torre avevano voluto che fosse.

*presidente del Cepe