Questioni quali i diritti degli animali e il veganismo hanno sicuramente una presa e una diffusione crescenti nell’opinione pubblica. Parlare di alimentazione e impatto climatico ambientale non è più un discorso di nicchia tra vegani e scienziati, l’invito a mangiare meno carne non è più visto come un eresia, che l’allevamento intensivo degli animali, ora che le condizioni sono note a tutti, non sia accettabile dal punto di vista morale è un dato di fatto.

IL MOVIMENTO VEGANO ne ha fatta di strada, ma c’è ancora molto da fare. Da un lato un mondo sempre più complesso, dall’altra la tendenza mai sopita a semplificare le posizioni, rendono il cammino verso un mondo libero dalla sofferenza animale ancora molto lungo e pieno di ostacoli. L’importante è non demordere.

«UNA SANA DOSE di pragmatismo»: è quello di cui il movimento vegano ha bisogno secondo Tobias Leenaert, personaggio piuttosto ferrato sul argomento: fondatore e per dieci anni direttore dell’organizzazione belga Ethical Vegetarian Alternative, ha contribuito a una campagna al termine della quale la città di Ghent è diventata la prima città del mondo ad adottare ufficialmente un «giorno vegetariano» alla settimana. Poi, come codirettore del Center for Effective Vegan Advocacy, ha diretto seminari di formazione sulla promozione del veganismo in tutto il mondo, e si può dire che moltissimo della sua esperienza sia racchiusa nel libro In viaggio per Veganville (Sonda edizioni, 240 p.).

UN LIBRO PIENO DI IDEE innovative sulla scelta vegana supportate da dati rigorosi ed informazioni approfondite, uno strumento utile sia per chi vuole contribuire al movimento vegano, sia per chi ne fa già parte e vuole fare meglio, sia per chi senza aver ancora scelto nulla, si vuole avvicinare in maniera laica e priva di pregiudizi a quella che alla fine è la ricerca di un mondo migliore.

L’INTENZIONE NON presuppone presunzione. In viaggio verso Veganville non si scaglia contro gli onnivori, ma fa cambiare opinione sulla scelta vegana partendo dagli errori dei vegani stessi. Ad esempio non tenere conto della diversità delle persone: lo sforzo della scelta vegana non è uguale per tutti, per condizione sociale, possibilità economica, orientamento culturale, appartenenza religiosa.

OPPURE L’APPROCCIO integralista, che considera ogni compromesso una complicità, quando invece il contributo di tutte le forme di riduzione e disciplina del consumo di carne è indispensabile: basti pensare che tutti i reducetariani, coloro i quali riducono sensibilmente il consumo di cibi animali senza eliminarli completamente, cominciando ad essere piuttosto diffusi all’interno della nostra società, messi tutti insieme contribuiscono in misura maggiore a ridurre le vittime animali rispetto a tutti i vegetariani e vegani.

A QUESTO PROPOSITO IL LIBRO fornisce un dato molto concreto: la forte crescita del consumo di bevande vegetali alternative ai latticini, che anche i vegani più ottimisti sanno essere un mercato fatto di soli vegani, anzi. Non manca un’indagine su come la cultura della carne sia radicata nelle persone – «La maggioranza delle persone mangia carne…perché la maggioranza delle persone mangia carne» – , di come la dipendenza dalla carne sia psicologica ed economica: l’enorme quantità di prodotti animali che viene consumata è permessa, sostenuta e perpetuata da un’industria di dimensioni gigantesche ed economicamente potente, e di come la società dipenda dall’uso degli animali.

LA CONSEGUENZA E’ CHE per la maggior parte degli individui è difficile non solo accettare che sia necessario smettere di usare gli animali, ma anche mettere in pratica una simile consapevolezza. Da qui l’approccio estremamente pragmatico del libro, pur all’inseguimento di una utopia. Accettare tutte le ragioni, migliorare le alternative, non sopravvalutare la coerenza, essere vegani inclusivi, creare un’ambiente favorelvole, capire cosa funziona, saper comunicare: il cambiamento è lento e Tobias Leenaert fornisce un vero e proprio manuale affichè Veganville non si un’isola lontana, la cima di una montagna, ma una meta più vicina e per tutti.