Sia in Umbria che nelle Marche non cambia il colore dei governi regionali. Anche grazie a leggi elettorali che assicuravano una robusta maggioranza alle coalizioni vincenti, il Pd conferma l’uscente Catiuscia Marini (42,8%) alla presidenza umbra, e trova nell’ex sindaco pesarese Luca Ceriscioli (41,1%) una buona sorpresa di questa tornata elettorale.

Nonostante lo spavento dei primissimi exit poll, che davano l’Umbria alla destra per la prima volta nella storia, alle due di notte il vicesegretario del Pd Guerini giurava che la regione sarebbe rimasta appannaggio del centrosinistra. Così è stato, anche se per un soffio e con un risultato non esaltante (il Pd ha già perso il sindaco di Perugia nel precedente turno amministrativo).

Risultato double face per il Movimento 5 Stelle, che avrà due consiglieri in Umbria (14,6%) mentre nelle Marche ha preso cinque seggi, con il 19% alla lista e quasi il 22% al candidato Giovanni Maggi. Infine l’accoppiata Lega-Fdi, che in coalizione con Fi sfonda in Umbria con un corposo 20% (14% Lega e 6,2% Fdi), e si ripete nelle Marche con il 19,5% (13% Lega e 6,5% Fdi).

Più in dettaglio, la nuova assemblea umbra di 20 componenti sarà monopolizzata dal Pd con 10 consiglieri, più il seggio di Umbria più Uguale (Sel e transfughi del Prc) e quello dei Socialisti. Dei sei seggi presi dal centrodestra unito, due vanno alla Lega, uno a Fdi e uno solo a Forza Italia, con gli ultimi due allo sfidante Claudio Ricci e alla sua lista.
Abbassata ma dignitosa l’affluenza (55,4%), almeno rispetto alle altre regioni centrali. In termini assoluti colpisce rispetto alle europee il calo dei voti al Pd (da 228mila a 125mila), anche rispetto alle regionali 2010 dove il Pd aveva avuto 150mila voti.

Quasi dimezzato il consenso al M5S – da 90 a 50mila voti – mentre dai 37mila voti dello scorso anno a Lega e Fdi si è passati a 71mila, con il carroccio (50mila) a far la parte del leone.

Nelle Marche sono 18 i seggi dell’assemblea di 30 componenti presi dalla maggioranza Pd-Udc-Uniti per le Marche (Psi, Verdi, Idv), che superando il 40% ha diritto a un largo premio. Nella ripartizione quindici seggi toccano al Pd, uno a Popolari Marche-Udc e due a Uniti per le Marche. Al M5S vanno cinque seggi, uno a Marche 2020-Area Popolare, due a Fi, ben tre alla Lega Nord-Marche e uno a Fdi-An.

Anche in questa regione, dove ha votato solo il 49,7% degli aventi diritto, i voti assoluti fanno emergere il crollo del Pd rispetto alle europee dello scorso anno (da 361mila a 186 mila, il 50% in meno).

Quasi dimezzati i voti anche ai 5 Stelle (da 194mila a 100mila alla lista), superati dal tandem Lega (69mila) e Fdi (34mila), con il carroccio che dodici mesi fa aveva un terzo dei voti di oggi.