Etica, acume e ironia. Umberto Romagnoli se n’è andato a 87 anni nel giorno in cui la Fiom di Bologna ha concluso il suo congresso. Una coincidenza che non può essere casuale. Il «professore» da tempo era malato ma dalla sua casa del centro non aveva smesso di dare il suo contributo al sindacato con cui aveva tanto collaborato. SE IL DIRITTO DEL LAVORO in Italia perde uno dei suoi più grandi pensatori e demiurghi, la Fiom (e la Cgil) perdono un amico prezioso, sempre vicino ai lavoratori. Memorabile fu il suo impegno nella battaglia contro la «rivoluzione» di Marchionne...