Il Parlamento non ci sta. E neanche Museveni. Così, circa dieci giorni dopo la sentenza della Corte Costituzionale dell’Uganda (proprio a ridosso del mega summit afro-americano alla corte di re Obama) di annullamento della legge anti-gay, sia il partito al governo – il National Resistance Movement (Nrm) – sia l’opposizione promettono battaglia e si preparano a fare ricorso annunciando la reintroduzione della normativa in una versione «che non offenda i nostri amici occidentali, ma protegga anche gli ugandesi», ha reso noto il parlamentare Medard Bitekyerezo. Così i canti e le danze tra lo sventolio delle bandiere arcobaleno degli attivisti ugandesi...