Dopo il vento di panico che ha isolato la Gran Bretagna da domenica sera, in seguito all’informazione sulla variante potenzialmente più contagiosa del coronavirus, ieri la Commissione europea ha cercato di mettere un po’ di ordine nelle risposte degli stati europei (anche se le frontiere restano sotto controllo nazionale). La Ue raccomanda di togliere le restrizioni per gli spostamenti in aereo e treno, propone che vengano garantiti i viaggi essenziali (ma scoraggia quelli non strettamente necessari) e che venga evitata il più possibile la perturbazione degli approvvigionamenti per la Gran Bretagna.

Ieri in serata si sono riuniti gli ambasciatori dei 27 per mettere a punto una strategia comune. Per il commissario alla Giustizia, Didier Reynders, «gli stati membri devono concordare l’azione per scoraggiare i viaggi non essenziali tra la Gran Bretagna e la Ue. Invece, delle proibizioni generali di viaggio non devono impedire a migliaia di europei e di britannici di tornare a casa». L’Italia ha deciso ieri che possono tornare dalla Gran Bretagna solo i cittadini residenti o coloro che sono in condizioni di criticità e urgenza. Chi rientrerà, però, sarà sottoposto a tampone prima della partenza e all’arrivo in Italia e dovrà comunque restare in isolamento per due settimane dopo l’atterraggio.

La Francia, da dove passa l’80% delle merci destinate alla Gran Bretagna e che ha bloccato per 48 ore – fino a ieri sera – tutti gli spostamenti, anche dei camion, ha deciso di imporre a tutti, anche ai camionisti, un test Pcr obbligatorio. È il risultato della telefonata tra Boris Johnson e Emmanuel Macron di lunedì sera.

In Gran Bretagna cresce la preoccupazione per i rischi di penuria di prodotti essenziali, anche alimentari, poiché i camion sono rimasti bloccati per 48 ore sul territorio inglese e si è decimato il numero di quelli che dovevano passare la Manica da Calais, per il timore dei conducenti di non poter più tornare una volta sbarcati in Gran Bretagna. Possono venire in Francia, oltre ai francesi in vacanza o residenti in Gran Bretagna, solo i britannici domiciliati in Francia. Per tutti gli altri, resta il blocco. Parigi non ha ancora stabilito fino a quando dureranno le restrizioni.

La Germania, invece, ha deciso di prolungare fino al 6 gennaio (in un primo tempo la data era il 31 dicembre) la chiusura delle frontiere con la Gran Bretagna, bloccando gli spostamenti «in aereo, treno, autobus, nave». Questo vale per chiunque provenga dalla Gran Bretagna, possono entrare soltanto i residenti in Germania o chi ha nel paese il suo domicilio abituale, ma solo dopo aver ottenuto il permesso dal ministero degli Interni. «Vogliamo impedire il più possibile che una potenziale versione più pericolosa del virus si sviluppi nell’Europa continentale» ha detto il ministro della Sanità, Jens Spahn.

L’Organizzazione mondiale della Sanità suggerisce di limitare i viaggi ai soli indispensabili e invoca la «prudenza», «fino a quando non avremo maggiori informazioni». L’Oms sottolinea però che l’Ue deve poter mantenere gli approvvigionamenti essenziali.