Il Parlamento europeo ha votato ieri alla quasi unanimità una risoluzione che chiede alla Commissione – che ha l’iniziativa legislativa, a differenza dell’Eurocamera – di proibire l’import-export di merci prodotte o trasportate, quando esistono sospetti fondati di lavoro minorile, di sfruttamento schiavistico o di danni per l’ambiente. La risoluzione riguarda circa 13mila imprese nella Ue e 4mila all’estero.

A febbraio, la Commissione aveva proposto una direttiva sulla “vigilanza” delle imprese. Ieri, l’Europarlamento ha chiesto di fare di più. Ci sono circa 25 milioni di persone nel mondo che producono in condizioni di quasi schiavitù, di cui 10 milioni di minorenni, e questi prodotti molto spesso arrivano sui mercati della Ue. Usa e Canada hanno già preso decisioni per combattere questo flagello, compatibili con le regole della Wto. La Commissione dovrebbe proporre delle iniziative a settembre.