Nuovo passo dell’Unione europea verso sanzioni alla Russia, a cinque giorni dal crash del Boeing 777 nell’est dell’Ucraina, dove la maggior parte delle vittime sono europee. I ministri degli esteri dei 28, riuniti a Bruxelles, hanno dato “mandato alla Commissione di preparare sanzioni mirate nel settore delle tecnologie-chiave e militari”, ha precisato il ministro austriaco, Sebastian Kurz. La decisione di passare al livello 3 di sanzioni contro Mosca, come chiedono gli Usa, è per il momento ancora sospesa, ma oggi verranno precisate le “misure mirate” contro nuove personalità ed entità russe decise all’ultimo vertice Ue, ha affermato Mrs. Pesc Cathy Ashton.

La Ue resta profondamente divisa sulla questione. La Francia, che da giorni è sul banco degli accusati, fa resistenza. François Hollande resta ambiguo, ma la Francia sembra decisa a consegnare alla Russia le due navi Mistral ordinate ai cantieri di Saint Nazaire. Lunedi’ sera, Hollande ha ammesso che “bisogna fare pressione sulla Russia, se c’è un minimo mancamento, una minima difficoltà un minimo ostacolo, delle decisioni verranno prese”. Ma “il primo Mistral è stato pagato. Il resto del contratto potrà venire annullato? Dipenderà dall’atteggiamento della Russia”. Il contratto per le navi Mistral era stato firmato nel 2011 sotto la presidenza Sarkozy. La Russia ha già versato 1,2 miliardi di euro. Ad ottobre è prevista la consegna del Vladivostock, la prima nave, una porta-elicotteri che Parigi presenta piuttosto come una nave-ospedale, adibita al traposto di truppe. L’Olanda, che prima del missile che ha abbattuto l’aereo della Malaysia Airlines, dove 193 persone sulle 298 vittime sono di nazionalità olandese, era tra i moderati, è passata nel campo dei duri, anche se resta uno dei principali partner commerciali della Russia, per gas, petrolio e acciaio.

Tra i più decisi ad applicare sanzioni severe contro la Russia è David Cameron, sotto pressione da parte dell’opinione pubblica per il numero delle vittime britanniche. Per Cameron, consegnare i Mistral alla Russia è “inconcepibile”. Per Philip Hammonds, il nuovo ministro degli esteri britannico, “dobbiamo inviare un messaggio chiaro, dobbiamo decidere la proibizione di tutte le vendite di armamenti, navi e diversi tipi di tecnologie”. La Francia fa valere che anche la City di Londra dovrà applicare le eventuali sanzioni (ma i soldi degli oligarchi sono meno reperibili delle navi Mistral). Per il ministro svedese Carl Bildt, “vendere armi alla Russia è una posizione difficile da difendere”. Molto determinata contro la vendita dei Mistral è la Lituania: “è tempo di smettere la mistralizzazione della politica europea”, ha scritto su Twitter la presidente Dalia Grybauskaité. La Germania resta prudente. Frank-Walter Steinmeier si è limitato a parlare di “azioni determinate”. Le relazioni con la Russia sono all’origine della mancata scelta di Mr o Mrs Pesc all’ultimo Consiglio eurppeo: Federica Mogherini è stata considerata troppo fino-russa, mentre il contendente polacco Radoslaw Sikorski troppo ostile.