Il primo passaggio della contestata riforma del codice penale turco che depenalizza lo stupro sulle minori di 16 anni se dopo c’è un matrimonio riparatore è stato di notte.

L’articolo 49 della nuova legge proposta dal partito Akp (in turco è la sigla di Partito per la Giustizia e lo Sviluppo) del presidente Erdogan è passato per un voto al termine della seduta notturna tra giovedì e venerdì.

Il testo integrale della legge andrà in discussione martedì prossimo, 22 novembre.

Contraria l’opposizione: i socialdemocratici del Chp e i nazionalisti del Mhp ( i curdi dell’Hdp non vanno ai lavori d’aula per protesta contro l’arresto dei loro deputati).

L’articolo 49 prevede che l’abuso sessuale su minore, nel caso avvenga “senza forza o la minaccia” e venga poi “sanato” con un matrimonio precoce, non venga sanzionato da una sentenza di condanna. Già i casi di questo tipo in attesa di essere giudicati e commessi prima del 16 novembre godrebbero di una sospensione.

Attualmente il matrimonio al di sotto dell’età di 17 anni è vietato dalla legge turca e i procedimenti si aprono d’ufficio, anche senza denuncia della vittima o del suo tutore ma ad esempio dopo un referto di pronto soccorso, per i reati sessuali contro i minori di 15 anni. Il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag ha detto che “a causa” dell’attuale normativa che sanziona i matrimoni precoci al momento “sono circa 3 mila gli uomini detenuti negli istituti di pena”.

Durante il dibattimento parlamentare la vice presidente del partito socialdemocratico, Muğla Ömer Süha Aldan, ha fatto un esempio: “Se un 50enne o 60enne si unisce con una 11enne dopo averla violentata, e poi la sposa anche solo un anno più tardi, lei soffrirà le conseguenze di questo matrimonio per tutta la vita, vivrà come in una prigione”. Secondo Aldan la riforma voluta dal partito di governo non fa che “incoraggiare i matrimoni forzati e legalizzare gli stupratori”. E l’approvazione dell’articolo 49, a suo dire, “danneggia la reputazione del parlamento turco”.