Il 16 gennaio 1632, Alessandro Turchi detto l’Orbetto (1578-1649) testimoniò ad un processo le cui carte restituiscono, come nessun’altra fonte è in grado di fare, un vivido affresco della scena pittorica romana, allora straordinariamente vivace. L’imputato era Fabrizio Valguarnera, un nobile palermitano decaduto che nel 1629 aveva rubato dei diamanti a Madrid. A Roma, forte di quella refurtiva, egli aveva trattato con maestri quali Poussin, Cortona, Sacchi, Valentin de Boulogne, Lanfranco, e anche con quel veronese oggi forse meno noto dei suoi colleghi, ma allora sulla cresta dell’onda come loro. La commissione Valguarnera ci dà proprio la misura del successo...