Eccola, finalmente, circolare anche in Italia. Lei è Tulipa Ruiz, vincitrice del Grammy latino nel 2015 con Dancé, miglior album pop contemporaneo brasiliano. Il disco, arrivato da noi con due anni di ritardo, è il terzo di questa figlia d’arte nata nel Minas Gerais da Luiz Chagas, chitarrista degli Isca de policia, e sorella di Gustavo, autore di dieci degli undici brani di Dancé. Ruiz fa buon pop in salsa rock, mettendoci tutti gli ingredienti giusti: fiati vigorosi, percussioni che rimandano alla terra natia, arrangiamenti molto curati, voce che sa ricavare sempre il meglio da sé stessa. Si tratta di un progetto destinato fin dal titolo a far ballare, Dancé non lesina però riferimenti espliciti alla musica colta di Meredith Monk e Joni Mitchell e, restando in Brasile, alla grande, grandissima, Maria José Motta de Oliveira, in arte Zezé Motta. Di quel che sa fare Tulipa avrete le migliori prove nella raffinata Tafetà e nel jazz tropicale di Old Boy. Agli inizi di dicembre è uscito per l’etichetta Brocal, solo in digitale, Tu, un album interamente acustico registrato a New York.