«Ora, mi dici che il mondo è cambiato. Ora che ti ho reso tanto ricco da dimenticare il mio nome» (da Youngstown sull’album The Ghost of Tom Joad). Era il 1995 quando Bruce Springsteen scriveva questi versi dando voce all’operaio di Youngstown, Ohio, rimasto senza lavoro a causa della globalizzazione e della delocalizzazione delle fabbriche della «Rust Belt», l’ex cuore pulsante dell’industria pesante statunitense. Quell’industria grazie alla quale «l’America ha vinto le sue guerre» ma che già negli ultimi decenni del secolo scorso non resse la concorrenza delle importazioni dai paesi in via di sviluppo: «…hanno fatto quello che non...