Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato ai giornalisti di aver cancellato il viaggio in Danimarca previsto per il mese prossimo, dato che il primo ministro danese è stata “cattiva” (nasty) con lui per aver rifiutato l’interesse americanoper l’acquisto della Groenlandia.

Mette Frederiksen, primo ministro danese, aveva definito il desiderio di Trump di comprare la Groenlandia “assurdo”, e questo commento a The Donald non è proprio piaciuto:  “Ho pensato che fosse un modo molto poco piacevole di dire qualcosa – ha detto Trump ai giornalisti – tutto quello che dovevano fare è dire di no, preferiremmo non farlo o preferiremmo non parlarne”.

Trump è apparso molto infastidito anche dal sarcasmo – non solo danese – che ha accolto la brillante trovata di acquistare la Groenlandia giusto per passare alla storia, un po’ come per l’acquisto dell’Alaska, avvenuto nel 1867 e comprata dai russi per iniziativa del Segretario di Stato William H. Seward. Anche se l’interesse del tycoon è stato motivato da scopi militari strategici, nonché per le risorse naturali della Groenlandia che a breve potrebbe diventare una preziosa risorsa, con la possibilità di estrarre petrolio e gas, a causa dello scioglimento dei ghiacci.

La notizia notizia dell’interesse di Trump all’acquisto della Groenlandia dalla Danimarca era stata diffusa dal Wall Street Journal ma il presidente stesso l’aveva confermata definendola “un grande affare immobiliare” per gli Usa.

Che non si sia più ai tempi di Seward e dell’impero russo non ha nemmeno sfiorato la mente del tycoon che dal suo punto di vista, e di negoziazione, non capisce perché un affare così fruttuoso non sia stato nemmeno preso in considerazione dai danesi, forse perché si chiede che cosa vogliano farsene della Groenlandia.