Il guantone di Trump ferma il baseball venezuelano. Le sanzioni commerciali fissate dall’amministrazione del tycoon statunitense verso il governo Maduro oltre a far fuggire alcuni colossi industriali dal Venezuela (come Adobe) incidono anche sulla Liga Venezolana de Beisbol Profesional (LVBP), la prima divisione del campionato con mazza e berretto nel Paese sudamericano. Ovvero, il primo sport nazionale, più amato e praticato del calcio. La Liga è solita accogliere tanti degli assi della Major League Baseball, il campionato nazionale a stelle e strisce (da poco sono terminate le World Series, le finali per il titolo, finito agli Washington Nationals) durante la sua pausa invernale, poiché il torneo americano parte in primavera per chiudersi con l’arrivo dei primi freddi nei ballpark, gli stadi del baseball. E quindi le stelle della Mlb in cerca di contratti negli anni hanno riempito gli stadi venezuelani, sostenendo il giro d’affari del torneo sudamericano.

FINO alle sanzioni economiche di Trump, che impedendo di fatto le transazioni tra Stati uniti e Venezuela, fatta eccezione per gli affari federali e per gli aiuti umanitari, annulla il baseball–mercato tra la lega americana e quella del Paese caraibico. L’editto dell’amministrazione Trump ha portato il commissario della Mlb, a mettere in guardia gli atleti, ma il provvedimento tocca anche i giocatori di baseball dei campionati minori americani: niente trasferimenti a titolo temporaneo in Venezuela, una specie di embargo che durerà sino a quando il Dipartimento del Lavoro americano non concederà il segnale di ripartenza del flusso dei campioni verso Caracas. Le conseguenze: pochi giocatori nella Liga, fermate le partite a ottobre mentre si pensa a una revisione complessiva del format  portando da 63 a 42 partite. Con inevitabili ripercussioni sugli investimenti da parte degli sponsor, contrazione del marketing del campionato. 

LA LEGGE del guantone di Trump colpisce ancora. Nei mesi scorsi c’è stato il precedente con Cuba, con lo smantellamento  del provvedimento firmato dall’allora presidente Barack, che aveva regolarizzato il flusso dei giocatori cubani nelle franchigie della Major League Baseball. Invece Trump ha imposto che gli atleti potessero trattare e formalizzare direttamente il loro ingaggio con le franchigie americane, senza passare per la federazione cubana. “per la fine del traffico di giocatori di baseball da Cuba”.