Sono No Greenpass, sono No Vax? Le domande continuano a rincorrersi ma le risposte sembrano ancora lontane. Sono “contro”, il resto, forse con il tempo si capirà meglio. Comunque resta Trieste la capitale di tutto questo, al di là dell’indifferenza sonnacchiosa dei suoi abitanti.

DOPO UNA GIORNATA calda come quella di lunedì, molti triestini discutono sulle modalità con cui è avvenuto lo sgombero del presidio al porto: a parecchi è apparso un atto sbagliato e provocatorio deciso, oltretutto, in una giornata elettorale, ma è forte il sollievo perché il porto non è più il punto di ritrovo della protesta.

Quel migliaio abbondante di persone che lunedì sera stazionavano in piazza Unità hanno intanto individuato in Stefano Puzzer, portavoce dimissionario del Coordinamento dei Portuali, il loro leader e hanno espresso più volte la ferma intenzione di continuare la lotta.

LUNEDÌ SERA PUZZER era stato chiamato dal Prefetto con il quale aveva concordato due cose: l’incontro con un rappresentante del Governo – l’appuntamento è per sabato prossimo alla presenza del ministro pentastellato Patuanelli – e l’allontanamento dalla piazza principale di Trieste con possibilità di riunirsi e pernottare in una delle aree ristrutturate del vecchio porto. In parte questo è avvenuto, tende montate e sacchi a pelo non lontano da quello che è da mesi il principale hub vaccinale triestino, ma parecchi sono rimasti in piazza Unità a cantare e a dormire. «Occupazione abusiva di suolo pubblico», ha fatto notare il Prefetto ma la tolleranza è stata assicurata. Ancora tantissimi non triestini, soprattutto veneti, quadri della Madonna di Medjugorje, cartelli «Libertà», «No alla dittatura sanitaria», in un mix di famiglie, giovani, gruppi di amici a fare il girotondo, a scambiare panini o caffé, ad abbracciarsi.

ASSEMBLEA GENERALE con diverse centinaia di persone, ieri mattina nel vecchio porto ad applaudire la nascita di un Coordinamento nuovo di respiro nazionale. «Sono state dette molte falsità», ha dichiarato Stefano Puzzer. «Nessuno ci detta la linea. È solo un problema di organizzazione». Per questo si è deciso che solo il neonato Coordinamento 15 ottobre parlerà per la piazza e firmerà i comunicati. Al suo fianco il partner individuato: Dario Giacomini, radiologo di Vicenza radiato dall’ordine per le sue campagne contro il vaccino, leader di quella Federazione italiana sindacati intercategoriali che aveva formalmente indetto lo sciopero al porto di Trieste nonché candidato nelle liste di Casapound nel 2013. «La faccia pulita, la faccia bella dell’Italia è qui», ha sorriso Giacomini a chi gli stava davanti. Fa parte del Coordinamento anche Marco Bertali, psicoterapeuta olistico, triestino, che ha portato 331 voti alla lista 3V (Vaccini Vogliamo Verità), quella che alle elezioni comunali ha preso un sonoro 4,5%.

Non c’è colore politico, non ci sono forze politiche, hanno voluto dichiarare a ripetizione tutti, il Coordinamento guida un movimento pacifico e ghandiano. Dal Friuli sono in arrivo rinforzi e anche da altre parti d’Italia si riparte verso Trieste: venerdì 22 ci sarà una grande manifestazione pubblica.