Soldi in soffitta, spie e un libro mastro, come nelle migliori organizzazioni criminali. Il secondo atto dell’operazione “Treni del gol”, che due giorni fa ha prodotto sette arresti, non fa altro che confermare le prime impressioni: è venuta fuori sinora solo una parte della sceneggiatura, arriveranno altri momenti tragici per il calcio italiano.

Centomila euro in contanti sequestrati ieri dalla Digos di Catania a uno degli arrestati, ritenuto il finanziatore di Antonino Pulvirenti, presidente del Catania. E un registro che potrebbe essere servito per annotare le somme di denaro utilizzate dal sistema per corrompere i calciatori, accomodare le partite e salvare il club siciliano dalla Lega Pro.

La somma rinvenuta dalla Digos era nascosta nelle controsoffittature dell’appartamento di Giovanni Luca Impellizzeri, agente di scommesse online. E sono state scovati anche un localizzatore di microspie a radiofrequenze, documenti e appunti in casa del tesserato del “Genoa Club” Pietro Di Luzio a Roma in cui sarebbero emersi elementi di rilievo penale e che riguarderebbero le somme versate dal club catanese.

Gli investigatori stanno cercando di ricostruire le somme delle scommesse online alterate dalle partite truccate con la presunta compiacenza dei calciatori, ricompensati con somme di denaro. Sono stati sequestrati i telefoni cellulari dei dirigenti del Catania, gli smartphone del presidente Pulvirenti, dell’amministratore delegato del Catania Pablo Cosentino e dell’ex direttore sportivo Daniele Delli Carri.

Intanto, ecco i nomi dei primi indagati (in tutto, 19). Partendo da Cristian Terlizzi, ex difensore del Catania dal 2007 al 2011, un passato nel Palermo, ora tesserato per il Trapani. Sono in arrivo altre notifiche di provvedimenti a carico di calciatori di Serie B. Mentre da lunedì 29 giugno sono in programma l’interrogatorio di garanzia per Pulvirenti, per l’amministratore delegato del Catania Pablo Cosentino e per lo stesso Impellizzeri. Gli altri quattro indagati, che non si trovano in Sicilia, saranno sentiti da altri gip su delega dell’ufficio dei gip catanesi.

Intanto gli scandali a ripetizione del pallone in Italia hanno (avrebbero, meglio) spinto la Federcalcio ad accelerare sulla riforma dei campionati, richiesta più volte anche da molti club di Serie A.

Il presidente Carlo Tavecchio, dal ritiro dell’Under 21 impegnata agli Europei in Repubblica Ceca, ha spiegato che entro il 14 agosto – la prima deadline era fissata al 30 giugno, poi è sopraggiunta una deroga – il Consiglio federale potrebbe approvare la riduzione della A a 18 squadre e della B a 20. Un nuovo corso che entrerebbe in vigore, per motivi tecnici pare, dal 2017/2018.

Ma non è scontato. In ballo ci sono molti soldi tra A e B, che avevano trovato un’intesa-risarcimento per la seconda divisione, circa 90 milioni di euro per la riduzione delle promozioni (da tre a due). Mentre per la prossima stagione organici e formula restano invariati, si procederà ai ripescaggi, in B c’è vacante il posto del Parma, con Brescia favorito. Sempre che la giostra davvero si metta in moto.