«Più affonda nel passato, più Rosita Copioli si inoltra nel futuro: un futuro che noi non conosciamo, e che lei conosce perfettamente: il regno di Utopia, quello di Browne e di Blake è il suo regno personale». Quest’osservazione di Pietro Citati, tratta dall’autorevole prologo, basterebbe da sola a inquadrare Le figlie di Gailani e mia madre, edito da Franco Maria Ricci nell’elegante collana «Il labirinto scritto» (pp. 136, € 30,00). Si tratta di un libro difficile da definire (atipico poema o romanzo in versi?), che presenta qualche analogia con il modello bertolucciano della Camera da letto, soprattutto per il motivo...