Era inevitabile ed era, anzi, ormai doveroso. Il governo regionale siciliano ha reso ufficiali ed operative le revoche all’autorizzazione per la costruzione del Muos (Mobile User Objective System), il sistema di radar militari in avanzato stato di completamento presso la base Nrtf (Naval Research Test Facility) di Niscemi.

 

Lo stesso Muos contro il quale da tanti mesi la popolazione di Niscemi e della Sicilia ha intrapreso una azione di opposizione nonviolenta portata avanti su diversi fronti, da quello dei presidi e dei blocchi, alle azioni legali e politiche, alle manifestazioni: ricordiamo la prima grande manifestazione svoltasi il 6 ottobre 2011, e poi quella odierna, che porterà a Niscemi – si prevede – 10.000 persone da tutta Italia.

 

 

 

Il passo decisivo, dopo la mozione unanime dell’Assemblea regionale, che chiedeva al governo regionale le revoche per il Muos, e dopo l’autorizzazione del governatore Rosario Crocetta a procedere in tal senso, si è avuto l’11 marzo scorso, quando una delegazione del governo siciliano è stata ricevuta da Monti e da un paio di ministri del dimissionario governo centrale: in quell’occasione si è deliberato di istituire una Commissione a livello nazionale per appurare l’entità dei rischi per l’ambiente e la salute del Muos e delle 41 antenne del Nrtf.

 

I lavori di questa commissione dovrebbero essere pubblici e trasparenti, a cominciare dai dati di partenza sul Muos e da nuove misurazioni del campo elettromagnetico delle antenne.

 

Finora, tuttavia, lo scrivente, che è stato indicato dalla regione Sicilia come componente di questa commissione, non ha avuto alcuna comunicazione a riguardo, ed aleggia su questo un po’ di mistero.

 

Ciò in contrasto con quanto va affermando in questi giorni il console americano Moore, che è stato inviato in gran fretta ad incontrare politici locali ed alcuni membri dei Comitati: grandi parole di rassicurazione, disponibilità a fornire dati e a consentire l’accesso per le misurazioni, «nella certezza che si dimostrerà l’innocuità del Muos».

[do action=”quote” autore=”Il console Usa Donald L. Moore”]«Io sono fiducioso che quando le emissioni saranno studiate dalla commissione si vedrà che come nelle Hawaii e in Virginia saranno sempre sotto i limiti di legge. Le antenne non saranno operative se la legge italiana non lo permette»[/do]

Ci permettiamo di rilevare, al di là della dimostrata pericolosità dei campi elettromagnetici e della misurata eccedenza in alcune case a Niscemi dei limiti di legge, tre piccoli nei in questo idilliaco quadro:

1) il console spieghi come mai la base Nrtf sia costruita in un Sic (Sito di Interesse Comunitario) per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, ovvero la sughereta di Niscemi, l’ultima naturale nel Mediterraneo, mentre non ci risulta che nel Grand Canyon o a Yellowstone queste basi vengano costruite;

2) Ci spieghi inoltre il rapporto sull’analisi dei rischi di interferenza e di inquinamento elettromagnetico stilato per conto della Us Navy anni fa, che sconsigliò la localizzazione del Muos a Sigonella, in quanto poteva «disturbare la navigazione aerea e provocare malfunzionamenti degli apparati elettronici e dei pacemaker», cosa che quindi non sembra rilevante per i cittadini niscemesi.

3) infine, come mai il Console parla del «Report» sulla non-pericolosità che «sarà reso disponibile dalla Commissione entro due settimane»: un’affermazione che non promette nulla di buono, e di serio, a fronte della complessità delle misurazioni e analisi da effettuare, sulle quali, a tutt’oggi, non si ha alcuna notizia.

 

L’«happy end» parrebbe già scritto, ma c’è di mezzo il piccolo bastone fra le ruote della popolazione di Niscemi e di tutta la Sicilia, che appare finalmente stanca di essere presa in giro.