Dov’è il consueto caos, l’affollamento, le voci della festa, quelle della rottura del digiuno, al tramonto? Gerusalemme ha perso il suo Ramadan, lo ha messo in un angolo, soffocata dal dolore per il massacro di Gaza. Pochissimi turisti vagano per la Città Vecchia con il cappellino per proteggersi dal sole, pochi palestinesi camminano per i vicoli con le buste della spesa per l’Iftar, la cena dopo un lungo giorno di digiuno. La città è semivuota, il suq non risuona del suono delle voci che si accavallano e delle grida dei venditori di spezie e pane. Gerusalemme si accende di notte....