Ancora non è chiaro quando e se verrà discusso i ddl Cirinnà, ma intanto e unioni civili continuano a far discutere dentro e fuori il parlamento. A tenere banco fin dal mattino sono le dichiarazioni fatte dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che in un’intervista si è detto favorevole non solo alla unioni civili, ma anche alle adozioni per le persone omosessuali. «L’Italia ha un obbligo giuridico a intervenire, sulla base di una sentenza della Corte di Strasburgo del 21 luglio 2015», ricorda il ministro. Ma è il sottosegretario alla presidenza del consiglio Luca Lotti a far intendere come il Pd sarebbe finalmente pronto ad andare al voto senza assecondare più le resistenze degli alleati del Ncd: «La legge sulle unioni civili è un altro passo importante, un segno di civiltà che vogliamo dare», dice. Per poi aprire la porta la possibili maggioranze trasversali. «E’ un argomento che può essere considerato. E’ giusto che sia trasversale e quindi ciascuno può avere un’opinione, è giusto che non ci si divida tra maggioranza e opposizione, fra centrodestra e centrosinistra. Vedremo, siamo nella discussione in parlamento». Una possibilità che in realtà esiste da mesi, più volte proposta da Sel e M5S, che con il Pd sarebbero sufficienti a licenziare la legge, ma finora sempre ignorata dal partito del premier.
Segnali, quelli che arrivano dal Pd, che fanno fibrillare il centrodestra di Alfano. Al ministro della Giustizia risponde il ministro degli Interni: «Sul tema delle adozioni sono totalmente in disaccordo con il ministro Orlando», dice Alfano ribadendo quanto va affermando da mesi, e cioè che «ogni bambino deve avere una mamma ed un papà e con i bambini non si scherza. Altra cosa sono i diritti patrimoniali». Maurizio Sacconi arriva a ipotizzare scenari catastrofici: «Il ministro Orlando sa bene come, nel caso di approvazione del ddl Cirinnà, si spaccherebbe la società prima ancor anche la maggioranza», mentre Maurizio Lupi ricorda al Guardasigilli che «le leggi in Italia le fa il parlamento e non le sentenze di una corte, fosse anche quella di Strasburgo». Concetto, quindi, che dovrebbe valere anche per la sentenza del consiglio di stato che vieta a trascrizione dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero.
Adesso il Pd promette di accelerare sulla discussione e approvazione della legge, attualmente al Senato. E Renzi stesso avrebbe chiesto ai suoi parlamentari di superare l’ostacolo delle stepchild adoption, la possibilità di adottare il figlio biologico del partner, che divide anche il suo partito. Nei prossimi giorni potrebbe tenersi una riunione chiarificatrice con tutti i parlamentari per trovare una linea comune. Ma senza la stepchild «sarebbe una legge sotto il minimo sindacale» avverte Sergio Lo Giudice confermando che «una Direzione ad hoc andrà fatta». Anche perché i ‘laicì Dem spingono per una posizione ufficiale del partito sulle adozioni laddove, tuttavia, lo stesso Renzi aveva indicato il voto secondo coscienza.
Aria di tempesta anche dentro Forza Italia. Silvio Berlusconi e una fetta consistente ma ancora minoritaria del partito è favorevole alle unioni civili, al punto che Mara Carfagna ha pronto un suo ddl in materia (senza però le stepchild adoption). Ma gli azzurri sono spaccati e quindi per il momento si è preferito rinviare ogni decisione.