Espressione ricorrente di un certo fatalismo islamico, Maktúb, «sta scritto», è un concetto tutto sommato comodo perché permette di «non dover decidere ogni cosa», personificazione della Storia già scritta che «si limita a dipanarsi, a rivelarsi». Per quanto si possa essere scettici circa l’esistenza del maktúb, è indubbio che la lettura di L’arte di perdere di Alice Zeniter (traduzione di Margherita Botto, Einaudi, pp. 433, euro 22,00) dia da pensare. Un’intera famiglia algerina, nel corso di diverse generazioni, si trova ineluttabilmente invischiata in una serie di accadimenti che riverberano la grande Storia sulle vite dei singoli, venendone schiacciata, inesorabilmente, senza...