«Tre profumi», promette il titolo di questo nuovo progetto di Guo Gan, maestro del violino tradizionale cinese ehru e notevole vocalist, una novantina di album all’attivo. In passato Gan ha collaborato con musicisti di ogni latitudine con risultati eccellenti e mai meramente esotistici, qui l’asticella è alzata di parecchio, anche se apparentemente si parlano e suonano lingue simili, anzi, forse è proprio qui la bellezza superiore che scaturisce da queste dieci tracce. Il maestro cinese è affiancato dall’incantevole vocalist Huong Thanh, definita «l’ambasciatrice della musica vietnamita in Europa», e dalla voce e dal koto, la cetra giapponese di derivazione cinese, di Fumie Hihara, tra le migliori virtuose dello strumento. La pentatonica fa da collante, i melismi piovono leggeri come gocce primaverili, i brani scorrono generosi con una quiete assoluta, quasi scontornata dal tempo. Un ascolto che fa bene al cuore e alla mente, ricordando un’antica pubblicità: «contro il logorio della vita moderna».