Quale miglior metafora se non quella del viaggio – con il suo procedere conoscitivo per via di assonanze, paragoni, contrapposizioni tra differenze e la sua capacità trasformativa della consapevolezza – per restituire e condividere gli echi di quell’esperienza d’illusione in un luogo d’artificio che è pur sempre l’immersione polisensoriale in un giardino? ECCO CHE ALLORA proprio il tema del viaggio vien proposto come innesco narrativo e originale taglio critico per strutturare la mostra che si apre oggi nelle Sale delle Arti alla Reggia di Venaria, a Torino, intitolata appunto al Viaggio nei giardini d’Europa. Da Le Nôtre a Henry James...