Sono emersi rapidamente i motivi del fallimento del cessate il fuoco proclamato sabato scorso nel Nagorno-Karabakh a Mosca. L’Azerbaigian ha fatto intendere che non vuole iniziare alcuna trattativa per risolvere la contesa sull’enclave etnico armena, senza che vi partecipi direttamente la Turchia. Una posizione che manderebbe in soffitta definitivamente il format del «gruppo di Minsk» a cui partecipano, oltre dei paesi coinvolti nel conflitto, la Francia, gli Usa e la Russia. Un diktat a cui è seguito l’inevitabile stop di Erevan mentre il segretario di Stato Mike Pompeo esortava Erdogan «a evitare di interferire nel conflitto». La presa di posizione...