Talento precoce, la newyorkese Alicia Keys è sbocciata agli albori del nuovo millennio grazie a un aggraziato nu soul che mescolava con abilità elementi pop e ritmici, su cui si inseriva la sua voce ammaliante cresciuta ascoltando la old school ma attenta alle novità della scena black. Perfetta, bellissima e abile poli strumentista, Alicia ha costellato i successivi vent’anni di hit, produzioni importanti qualche volta ridondanti, fino al 2012 quando – dopo la pubblicazione di Girl on fire ricco di riferimenti urban e r’n’b, ha deciso di cambiare direzione. Here – quattro anni fa – è torrido soul che incontra atmosfere jazz: piace alla critica un po’ meno al suo folto pubblico. Ma la cantante newyorkese non si accontenta, e nel nuovo disco che porta il suo nome, appena pubblicato dai tipi della Rca Records, riempie le quindici tracce che lo compongono di climi torridi e bizzarri.

E ANCHE i testi si proiettano in una dimensione che va oltre la semplice torch song. Alicia – l’album – riluce di arrangiamenti estrosi ben lontani dal mainstream dell’airplay globale: il soul è sperimentale e sottilmente melodico con liriche impressioniste le cui emozioni non sono superficiali romanticismi. Perfect Way To Die – ad esempio- è dedicata agli afroamerican che hanno perso la vita a causa della brutalità della polizia, brano di cui Alicia ha regalato una versione commovente durante la cerimonia di assegnazione dei BET Awards lo scorso giugno. Straziante poesia di una madre che piange il figlio: «Baby, non chiudere gli occhi perché questa potrebbe essere la nostra ultima volta. E sai quanto sia orribile dirsi addio».

RICCO di sfaccettature e complesse partiture, come nell’iniziale Truth Without Love che si apre su archi con la voce ad inseguire tonalità altissime, sovrapponendosi a quella dei coristi con una coda che rimanda ai brani migliiori di Erikah Badu. Wasted Energy si dispiega con salti di chitarra dub, accenni samba. Ospiti e autori di prestigio: Love Looks Better è prodotta e scritta con Ryan Tedder dei Onerepublic e il collaboratore di Taylor Swift Noel Zancanella, e poi c’è la chitarra di Ed Sheeran co-autore di Underdog, mentre echi di country blues fanno lievitare la lussureggiante atmosfera di Gramercy Park.
Quello che si rivela essere uno dei suoi migliori album, si chiude sule note suadenti di Good Job. Ritmi smorzati e il pianoforte elettrico in bella evidenza. Ballata piena di ottimismo che rimanda la soul diva a un tour rimandato dalla pandemia all’estate 2021: «Non ti abbattere troppo – canta, il mondo ha bisogno di te adesso», finale agrodolce che segna anche un nuovo inizio per Alicia.