Sfogliando la voluminosa cartella stampa che introduce l’edizione 41 del Torino Film Festival (dal 24 novembre al 2 dicembre) – l’ultimo con la direzione di Steve Della Casa, al quale succederà il prossimo anno Giulio Base – si ha l’immediata percezione di un festival nel segno di un gigantismo onnivoro, lo stesso che peraltro accomuna quelle manifestazioni nate come contenitori intorno ai quali far ruotare anche la città che abitano, i suoi possibili pubblici occupando spazi estesi del territorio. Un po’ come accade per fare un esempio con la Festa di Roma – così però sin dall’origine, rispetto a quello...