«Un’altra cosa che vorrei dire, e soprattutto ai nostri compagni che hanno già una certa preparazione, è che lo studio per loro non può consistere e non deve consistere nel mettere faticosamente assieme idee generali in forma più o meno polemica. Questo sforzo non porta di solito a fare niente di serio, e anch’esso non è studio, quando manchi la ricerca attenta, paziente, larga, dei materiali di fatto, quando manchi l’esame critico di questi». C’è anche questo (tra consigli su come leggere e studiare, in una lettera a «una cellula dell’apparato» pubblicata su Vie nuove del marzo 1949) nella raccolta recentemente pubblicata...