Immaginate un «talk» tra Gioacchino Rossini (impersonato con ironia dallo storico della musica Sandro Cappelletto) ed Ella Fitzgerald (la vocalist Maria Pia De Vito, in una performance di improvvisazione quasi totale). Stimolato da Edoardo Camurri e Piero del Soldà, il dialogo ha messo a confronto secoli e musiche, sfociando in tre brevi motivi scritti dal Maestro pesarese e resi jazz da Lady Time. Tra squarci biografici, arie e standard il dialogo a quattro (formula ripresa dal programma «Tutta l’umanità ne parla») è stato uno dei momenti più efficaci di Todo cambia–La festa di Radio3. Musica, teatro, cinema e poesia tornano dal vivo nella Sala A di via Asiago, maratona radiofonica (anche su RaiPlay e in streaming su facebook) condotta il 21 giugno da Stefano Catucci alla presenza di un ristretto pubblico. La sala A, ora più tv che radio, ha perso il suo fascino, ma Todo cambia inno alla trasformazione di MercedesSosa è stato interpretato in apertura da Ginevra di Marco. La trasmissione, come ha spiegato il direttore della rete Andrea Montanari, va intesa come segno tangibile dell’essere vicini e sostenere chi fa cultura, di un maggiore impegno a partire dal ritorno in sala A a partire da oggi di giovani musicisti contemporanei e dall’avvio, nel prossimo autunno, di stagioni regolari di musica classica, jazz, teatro…

IN «TODO CAMBIA» c’è stata visibilità per varie arti, con una centralità musicale. Nello spazio di Hollywood Party Anna Ferzetti, intervistata da Della Casa & Magrelli, ha, tra l’altro, parlato della sua passione per il musical. La parola ha, invece, dominato i monologhi recitati da Umberto Orsini. Si diceva la musica, quella «fuori dalle mode» di Luigi Tenco proposta con personalità dalla voce di Ginevra Di Marco, in trio con Magnelli e Salvadori. Il progetto ha preso corpo nel lockdown ed è diventato un album di cui sono stati eseguiti sei titoli. Dalle 21.10 classica e jazz si sono conquistati la scena. Il brillante Quartetto di Cremona ha presentato musiche di Wolf, Prokofiev e Franz Shubert. Finale entusiasmante con il quartetto di Enrico Rava, testimone e protagonista delle lontane stagioni produttive di «Un certo discorso musica» e artista impegnato a combattere stereotipi a 82 anni. Da decenni il trombettista crea gruppi con giovani ed eclettici musicisti come quello in radio del 21 sera con la chitarra eversiva di F. Diodati, il contrabbasso duttile di M. Bortone e la batteria visionaria di E. Morello. La musica di Rava viaggia ancora oggi tra una tensione creativa, a tratti febbrile, e un luminoso lirismo, il tutto attraverso un interplay profondo con gli altri musicisti, liberi all’interno di una precisa poetica. Tra Rota, Bertolucci e Coleman, Rava Rava impersona ancora a pieno titolo tutta la contemporaneità del jazz.