Per la prima volta, al Salone del Libro di Torino, i piccoli editori indipendenti hanno a disposizione uno spazio tutto loro. Il Padiglione Uno. Qui, finalmente, sono più visibili. Qui, finalmente, possono raccontare alla gente il loro lavoro, le loro scelte, la loro ostinazione nel produrre la cultura delle parole scritte. Ma non illudiamoci. Fuori dal Salone e dal Padiglione Uno, le enormi difficoltà che l’editoria indipendente deve affrontare ogni giorno rimarranno tali. Sono principalmente difficoltà economiche: il costo della carta, le spese di tipografia, le traduzioni, gli stipendi, i diritti d’autore. Si potrebbero affrontare se dall’altra parte non ci fossero reti distributive che del piccolo se ne infischiano, grandi librerie in mano a grandi gruppi che confinano i titoli ‘minori’ nell’ombra, il commercio su internet che promette tanto e mantiene pochissimo. E così, titoli che meriterebbero di essere letti da migliaia di persone scompaiono nel nulla, o se va bene vendono qualche centinaio di copie. Quale vostro libro avrebbe meritato maggior fortuna, quale vi ha dato soddisfazioni, su quale puntate le vostre speranze per l’anno che verrà sono le domande rivolte all’editoria indipendente, i libri ricevuti la risposta, le schede a seguire quaranta esempi di quella che potrebbe essere una classifica senza Bei Sogni e Vespe ruffiane. Un’utopia? Noi di Alias e del Manifesto, l’utopia l’amiamo. Se lo stesso vale per voi, fermatevi a lungo tra gli stand del Padiglione Uno.

Narratrici italiane

Lidia Menapace,

Io, partigiana. La mia Resistenza (Manni, pp. 160, € 13)

Lidia Menapace ha messo nero su bianco la propria storia di staffetta partigiana durante la Resistenza. Cinque capitoli ne narrano il cammino dagli anni della formazione a quelli del lotta. Gli eventi che portarono l’Italia a sprofondare nel fascismo e nel nazismo si intrecciano con una quotidianità fatta di fame e paura, atti di eroismo e solidarietà, letture clandestine come i giornali distribuiti sfidando coprifuoco e posti di blocco. Inframmezzano il racconto 17 schede: dal Concordato alla Repubblica della Val d’Ossola, seguite da due appendici: Lettere di condannati a morte della Resistenza, L’altra resistenza e Gli internati militari italiani in Germania.

Giacoma Limentani

Trilogia (Iacobelli Editore, pp. 302, € 19)

La parola ebraica midrash indica una forma di studio biblico basata sulla ricerca e sul’analisi. Limentani, storica esponente della comunità ebraica di Roma, ha trasposto i canoni del midrash nei tre romanzi pubblicati tra il 1967 e il 2003. Jacobelli li ha raccolti in unico volume, rafforzando così l’idea di continuità narrativa. In contumacia, Dentro la D, La spirale della tigre sono pagine in cui il midrash diventa modello per mantenere viva la memoria di eventi a noi assai più vicini: la deportazione e lo sterminio degli ebrei del Ghetto romano, la violenza fisica e psicologica di marchio nazista, il dolore di una comunità.

Emma Ferretti Viola

Una fra tante (Ortica, pp. 158, € 13)

Emma Ferretti Viola, nel 1878 e firmandosi di Emma, pubblicò Una fra tante, subito bandito per la sua tematica. Viola condivideva le prime lotte femministe, che avevano nella giornalista Anna Maria Mozzoni una delle più battagliere sostenitrici. Da queste lotte scaturì un romanzo sulla prostituzione e le case chiuse. La prefazione di allora recitava «Il fatto che narro in questo libro è un fatto vero. E chi, se non fosse vero, l’avrebbe voluto scrivere? Quando giunse a mia notizia… suscitò in me, l’impulso di raccontarlo, di denunciarlo a tutti». Incipit «Barberina aveva solo sedici anni quando venne in X, una delle principali città d’Italia…».

Serena Venditto

Aria di neve (Homo Scrivens, pp. 165, € 14)

Sotto i baffi di Mycroft, gatto della casa in cui la traduttrice americana Ariel, ormai cittadina di Napoli, si è trasferita dopo l’addio con il fidanzato, non passano solo manicaretti. Ma un vero giallo che la comunità di cui Ariel fa parte (il pianista giapponese Kobe, il sardo – nigeriano Samuel, Malù archeologa appassionata di misteri) si trova a indagare. La vittima, una donna, è stata assassinata nel suo appartamento. Sembra, però, che nessuno sia entrato. La scoperta del colpevole e del significato di ‘aria di neve’, espressione cara a Kibe, passano attraverso una trama ben congegnata e un’abile costruzione di personaggi e situazioni.

Ginevra Bentivoglio

La bambina ha le gambe storte (Fefé Editore, pp. 237, € 10)

Essere psicanalista potrebbe indurre a tenersi distanti dalla narrazione di intimità e vicende che ti riguardano e ti coinvolgono. Bentivoglio ha scelto di rendere pubblica la trama della sua vita, da bambina a nonna. Bella sfida, che lei affronta uscendo alla scoperta dentro piccole e grandi tempeste esistenziali, amori acerbi e amori forieri di figli, ‘banali’ circostanze in grado di produrre ‘banali’ decisioni giuste e sbagliate. Esisteva il rischio, come si dice a Roma, di cantarsela e suonarsela. E invece l’analista prestata alla scrittura mette il lettore davanti a uno specchio in cui riflettersi e riflettere.

Lea Chiabrera

Oggetti smarriti (Empiria, pp. 106, € 14)

La dedica ad Alberto Manzi, il maestro anche televisivo che insegnò a leggere e scrivere a milioni di italiani nei primi anni ’60 del ’900, può suonare anomala. Perché non lo sia, lasciamo a voi il compito di scoprirlo. Nessun finale a sorpresa in un romanzo (forse sarebbe meglio definirlo matassa di racconti che si districa e si dipana) dove il sostantivo lezioni, ecco Manzi, riferito alle vite dei protagonisti, abbraccia molti orizzonti e spezza i sogni. Gli oggetti smarriti sono uomini e donne, le loro esistenze, ciò che hanno fatto e in cui hanno creduto. Prosa delicata, spalmata con ottimo senso della misura letteraria.

Narratori italiani

Angelo Di Liberto

La stanza del presepe (:duepunti edizioni, pp. 64, € 6)

Un manciata di fogli racconta magnificamente Giovanni Falcone bambino di sette anni e mezzo, che attende natale e il nuovo presepe. In quei giorni del ’46 il maresciallo di polizia Raffaele Sicurella muore per ordine di don Tano Filippone, capo del mandamento di Porta Nuova, Palermo. Giovanni ama i romanzi di cappa e spada, dove la giustizia degli eroi sconfigge gli abusi dei potenti; è curioso, e insieme chiuso nelle sue riflessioni. Una statuina del presepe, un uomo con il cappello, pantaloni rossi, lo colpisce al punto da identificarla con don Tano. Presagio e simbolo di un futuro che avrà tragico epilogo sulla strada di Punta Raisi.

Andrea Vismara

Iddu (edizioni Spartaco, pp. 250, € 11)

Il risvolto di copertina riporta l’elenco dei dieci personaggi del romanzo e, soprattutto, il motivo per cui, anche da luoghi molto lontani, sono approdati sotto il vulcano di Stromboli. Non è un viaggio di formazione, ma la ricerca di qualcosa o di qualcuno, che in apparenza li rende estranei tra di loro. Richard vuole un trampolino, Consuelo ha una missione, Roberto è in cerca di una nota… Il corso delle vicende svelerà, invece, che non è stato il caso a riunirli sull’isola; che i dieci piccoli viaggiatori sapranno fare chiarezza sui rispettivi passati e trovare nuove strade nella vita.

Giuseppe Armenise

Pane e amianto (Poiesis, pp. 309, € 16)

Si legge come un romanzo, ma è pura verità cercata nel corso di un viaggio tra i luoghi maledetti dell’amianto. Armenise narra di uno studente di geologia prossimo alla laurea, autore di una tremenda scoperta: la Fibronit di Bari, dismessa, è una fogna velenosa in mezzo alle case. Siamo nel 1995, e da quell’anno in poi, lo studente (alter ego dell’autore) si metterà in cammino dal Nord al Sud d’Italia, incontrando persone che hanno detto no a una strage commessa nel silenzio delle complicità. A Bari saranno le donne, mogli dei lavoratori della Fibronit e di uomini che mai vi hanno messo piede, a fermare la macchina omicida.

Marco Aime

All’Avogadro si cominciava a ottobre ( Agenzia X, pp. 241, € 14)

Eserciti il mestiere di antropologo in giro per il mondo, scrivi delle tue esperienze, ma poi il richiamo della foresta si fa sentire. E quella foresta è Torino. All’Istituto Tecnico Avogadro, Marco Aime trascorse un quinquennio di studi tra il 1970 e il 1975. Nostalgia canaglia, per dirla con Al Bano e Romina? Niente affatto. Aime prende l’Avogadro e lo mette al centro degli anni post ’68, lo allarga ai luoghi di una ribellione diversa, lo amplifica nella musica e nella voce delle radio libere, lo consacra in storie di amicizie e amori. Immancabile, quando si scrive di Torino, Sua Maestà la Fiat.

Giuseppe Miale Di Mauro

L’ultima volta che mi sono emozionato (Caracò, pp. 122, € 10)

Se la vita è teatro, per un attore il teatro è vita. Anche per l’attore Andrea Castiglia, nonostante sia sfigato e in sospetto di alcolismo. La sua esistenza vagabonda, alla fine di pièce che portano sempre la firma di Shakespeare, lo conduce in una spartana stanza d’albergo, dopo aver consumato un pasto di pura sopravvivenza. A sconvolgere l’amara routine è un incidente di lavoro, tanto indolore quanto tragico: mentre recita il monologo finale dell’Otello, Andrea, all’improvviso, non ricorda più la parte. La memoria perduta sarà soglia di ingresso a una rivoluzione personale inattesa.

Enzo D’Antonio

La banda del palo d’oro (Ad est dell’Equatore, pp. 174, € 13)

Maddalena Buson in arte Carmen Gardenia, pornostar al tramonto decide di darsi alla politica. La sostiene il Brambati, imprenditore fermo ai fasti da parvenu degli anni ’80. Gigi Lobo giornalista e Matteo Caffarelli fotografo sbarcano il lunario collaborando con la rivista Trendletter direttore il Sascia, edita da Kairos. Intorno a loro il Corbetta affezionato all’alcol e lo ‘stratega’ polacco Sergej. Sulla vicenda, ambientata in una malinconica Milano, aleggia l’ombra, senza nome ma perfettamente identificabile, dell’ex cavaliere. Che, di certo, non si sarà fatto mancare un palo da lap dance in oro, come quello che Lobo e i suoi vogliono rubare.

Jacopo Ramonda

Una lunghissima rincorsa. Prose brevi (Bel Ami Edizioni, pp. 90, € 10)

Classe 1983, Ramonda si cimenta con frammenti di scrittura che occupano mezza pagina bianca, sospesi tra la forma poetica e la prosa. Tale scelta porta a ricordare il Peter Handke de Il peso del mondo, o Fernando Pessoa de Il poeta è un fingitore, antologia di aforismi ed estratti dalle opere del poeta meravigliosamente costruita da Antonio Tabucchi. Le atmosfere, le situazioni, i personaggi, certe intime riflessioni, le solitudini personali o quelle mai condivise fino in fondo, delineano i contorni di un uomo, degli uomini, che provano ad affrontare ogni giorno il difficile mestiere di vivere.

Clio Pizzingrilli

Persone del seguito (Cronopio, pp. 165, € 14)

Icaria è l’isola greca davanti cui precipitò Icaro. Ma è anche un’isola che per la sua conformazione separa da sempre gli abitanti delle due coste. Pizzingrilli prende Icaria a modello per raccontare una doppia realtà di oppressione nello stesso luogo. L’una all’interno delle regole crudeli di una comunità, l’altra tra le mura di un carcere. Doppio è il rapporto da parte di chi ci vive: attrazione, e repulsione che sfociano nel desiderio di ribellarsi. Insorgere, bruciare, scontrarsi fisicamente? La scelta è inquinare le parole di uso comune con parole anomale, oppure affidarsi al silenzio.

Pier Carlo Masini

Cafiero (BFS Edizioni, pp. 280, € 20)

Masini, scomparso nel ’98, ha firmato alcuni saggi di notevole importanza sulla politica e la letteratura italiana. Il suo Cafiero, cui l’autore dedicò prima della morte un lungo lavoro di ampliamento e revisione, merita un posto di primo piano tra le biografie che hanno descritto la figura dell’internazionalista nato in Puglia nel 1846. Primo a divulgare Il Capitale di Marx ed Engels, Carlo Cafiero fu tra i principali organizzatori in Italia dell’Internazionale e protagonista dell’insurrezione della Banda del Matese nel 1877. Viscerale, dogmatico, sognatore, Infine vittima, forse non a caso, della follia.

Flaviano Bianchini

Taraipù. Viaggio in Amazzonia (Ibis, pp. 175, € 14)

Taraipù è il miraggio di un Eldorado che non attrae per le sue leggendarie ricchezze. Ma per il patrimonio di popolazioni, ambiente naturale, tradizioni e vita quotidiana che l’Amazzonia, a dispetto della moderna prepotenza, riesce ancora in parte a conservare. Taraipù, il fiore magico di tante leggende indio, spinge Bianchini a compiere un viaggio fuori dagli esotismi, ancorato alla realtà, immerso nei problemi e nelle disuguaglianze delle frontiere del Terzo Mondo. Prova ne sia l’incipit, disegno di una città caotica dove il taraipù forse si nasconde. Impresa ardua trovarne anche solo le radici.

AAVV, a cura di G. Marino e A. Pitignano

Enciclopedia degli scrittori insistenti (Homo Scrivens, pp. 575, € 20)

La geografia immaginaria ci ha regalato molti atlanti di mondi irreali. Mappe, descrizioni di abitanti, flora e fauna, nati per conferire alla precisione del mappamondo una sua dimensione fiabesca. Mancava, nella nostra letteratura, correggeteci se sbagliamo, un’enciclopedia che proponesse autori italiani mai nati. Duecento ‘veri’ scrittori hanno redatto le schede biografie e recensito le opere di questi fantasmi dello scrivere. Perché non dovremmo leggere Giulietta Capuleti, Carlo Esposito, Jisella Jeu, Massimio Nobilio? Per il semplice fatto che non esistono. Un autentico peccato.

Narratrici dal mondo

Ana Maria Machado

Infamia (Exòrma Edizoni, pp. 336, € 16)

Rio de Janeiro, oggi. Il confine tra il vero e il falso è sottile, la forza dell’innocenza sovente è costretta a piegarsi sotto i colpi delle menzogne. Questo si trovano a vivere e constatare due uomini agli antipodi per ceto e condizione sociale: l’ex ambasciatore Manuel Serafim Soaeres de Vilhena e l’impiegato ministeriale Custódio. Manuel, improvvisamente, dovrà tornare a interrogarsi sulla misteriosa morte della figlia, avvenuta anni prima. Custódio rimarrà sbriciolato dalle calunnie dei colleghi di lavoro, dopo aver denunciato irregolarità e furti. Machado, sulla tragicità dell’infamia, ha costruito un romanzo di rara potenza emotiva.

Gudrún Eva Mínervudóttir

Tutto si risveglia con un bacio (Scritturapura, pp. 373, € 14)

Lode vada alla casa editrice piemontese per aver portato in Italia i lavori di quella che viene considerata oggi una delle protagoniste delle letteratura islandese. Ai suoi due precedenti romanzi (Il circo dell’arte e del dolore e Il creatore, sempre pubblicati da Scritturapura) segue questa sorprendente opera che potrebbe apparire vestita dei panni di una favola, ma che certo favola non è. Biancaneve al rovescio, Elisabet sembra avere in un suo bacio il potere di risvegliare gli animi sopiti, il fuoco di un vulcano, il desiderio di amare. Ma forse non è così. La favola si spoglia lentamente dei suoi panni.

Felicitas Hoppe

Johanna (Del Vecchio Editore, pp. 190. € 14)

La vicenda di Giovanna d’Arco è stata infinite volte scritta, rappresentata, dipinta. La ‘variante’ di Hoppe consiste nella fusione, nel dialogo, se preferite, tra storia e letteratura, tra verità e romanzo. Delle due protagoniste compare per nome soltanto Giovanna. La seconda è una studiosa di arte che sta terminando la sua tesi proprio sulla Pulzella. Il suo coinvolgimento è andato ben oltre la ricerca, la sua identificazione con Giovanna è totale. Al ritorno da una festa, trova il pavimento di casa disseminato di copricapo di carta. Su ciascuno una scritta. Nasce il primo di molti interrogativi.

Myriam Revault d’Allonnes

La crisi senza fine (ObarraO, pp. 177, € 15)

Esponente di primo piano della filosofia francese contemporanea, d’Allonnes affronta,

chiamando in causa, per citarne solo alcuni, Marx, Weber, Rousseau, Kundera, Arendt, i mutamenti temporali e i significati del termine crisi. Se nella Grecia antica krisis identificava un momento preciso, durante il quale la diagnosi conduceva a una via d’uscita, oggi non è più così. La crisi ristagna nell’indecidibile e nella permanenza. E in tal modo diviene testimone eloquente del cambiamento del rapporto con il tempo. La crisi, oggi, investe i fondamenti, la normatività, l’identità, la percezione dell’esistenza.

Françoise Kankindi, Daniele Scaglione

Rwanda, la cattiva memoria (Infinito, pp.132, €12)

Françoise, presidente dell’associazione Bene Rwanda, è nata in Burundi, dove i genitori si erano rifugiati sfuggendo al genocidio del 1959. Moriranno entrambi in quello del ’94. Due anni prima lei era arrivata in Italia per studiare. Insieme a Scaglione, presidente di Amnesty dal ’97 al 2001, Kankindi spiega l’inerzia dell’Occidente di fronte alla morte di centinaia di migliaia di persone, i cambiamenti dell’Africa e del Rwanda dopo il ’94, le analogie con guerre in corso come quella in Siria e gli sbarchi dei migranti a Lampedusa. La cattiva memoria nasconde sovente una cattiva coscienza.

Narratori dal mondo

Mark Twain

I diari di Adamo e di Eva (Bordeaux, pp. 180, € 14)

Quel gran genio di Twain immaginò il Paradiso Terrestre con le cascate del Niagara per inserire il suo racconto, Il diario di Adamo, all’interno di un libro che promuoveva il turismo nella regione. Fu un successo che valse al diario pubblicazione propria, arricchita dagli esilaranti ‘ideogrammi dell’età della pietra’, sui quali erano raffigurati ferri da stiro, valigie, biberon. Le copie registrarono cifre da best seller, e Mark decise per un seguito, Il diario di Eva. Uniti dalla Bordeax, rivelano un Adamo buono e caro, ma un po’grezzo. Mentre Eva è donna profonda e delicata. Sorrisi garantiti.

Juan Pablo Villalobos

Se vivessimo in un paese normale (Gran Via, pp. 125, € 13)

Oreste vive con la famiglia nella periferia di Lagos de Moreno, Messico. Il padre insegna educazione civica, e ama a tal punto il mondo ellenico da aver battezzato gli altri figli Aristotele e Castore e Polluce (finti gemelli). La madre è schiava delle pentole. Il paese viene messo a soqquadro da una rivolta contro le frodi elettorali, nel guazzabuglio Castore e Polluce scompaiono. Oreste e Aristotele si mettono in cammino per ritrovarli, incontrando personaggi come lo zio Pink Floyd. Tragicommedia di grande verve narrativa, metafora accusatoria verso i poteri di chi comanda, non solo in Messico.

Sauli Lostal

L’enigma di calle Arcos (Nova Delphi, pp. 272, € 12)

A fine ottobre del 1932, un quotidiano di Buenos Aires, Critica, annuncia l’uscita a puntate di un feuilleton a tinte gialle: L’enigma di calle Arcos, firmato da Sauli Lostal. Nell’edizione di Nova Delphi, Camilla Cattarulla racconta di come il libro divenne oggetto di accese discussioni. Alcuni ritenevano, infatti, che a scriverlo fosse stato Jorge Luis Borges sotto pseudonimo. Dibattito non ancora chiuso. Nell’attesa seguite il cronista del giornale Ahora che indaga sulla morte di Elsa Alves, uccisa (o forse è un suicidio) nella sua stanza da letto. Colpi di scena e suspense a non finire.

Alban Lefranc

Il ring invisibile (66thand2nd, pp. 149, € 15)

Prima il ragazzino di tredici anni e poi il sovrano del ring. È il ragazzino di tredici anni che ascolta il padre raccontare l’omicidio razzista di un suo coetaneo dalla pelle nera e decide che mai nessun bianco toccherà il suo volto, il protagonista dello splendido lavoro di Lefranc. “Prima” è il ring interiore e invisibile di Cassius Clay/Mohammad Alì, la storia dell’attesa di un riscatto a colpi di guantone, la salita verso la gloria, la consapevolezza che combattere sul quadrato di una sfida sportiva può assumere il valore di un gesto rivoluzionario. Estremizzato fino a rinnegare patria e religione.

Roger Boylan

Killoyle (Nutrimenti, pp. 287, € 16)

Killoyle è un paesino irlandese su cui veglia, invece di un castello, l’albergo Spurdogan Hall. Pochi abitanti, molte anime agitate, sognanti, annegate nell’apatia, peccatrici nascoste. Tra di loro padre Doyle con le sue sbornie in ricordo del noviziato a Roma, la vedova Katy che si consola con occasionali avventure e i programmi tv, Milo Rogers poeta perdente. Tutto sommato, tutto scorre. Finché il viscido Maher insinua dubbi nell’amministratore dello Spurdogan, e la vita di Killoyle cambia registro. C’è l’anima dell’Irlanda nelle anime descritte, con umorismo e affetto, dalla penna svelta di Boylan.

Vladmir Sorokin

La giornata di un opricnik (Atmosphere libri, pp. 165, € 15)

La data e il luogo sono la Russia e il 2007. In quel luogo e in quell’anno un nuovo zar ha ripreso il potere, il Cremlino è stato ridipinto di bianco, il Grande Muro garantisce l’autoisolamento dall’Europa attraversando il Caucaso per arrivare ai confini della Cina, le pene corporali sono state ripristinate. A garantire, nell’ombra, l’ordine sono gli opricnik, la polizia segreta di cui Andrej fa parte. Ama lo zar e il suo ruolo al punto di non esitare a infliggere torture, stuprare, uccidere. Le pagine di Sorokin lo accompagnano durante un giorno ‘lavorativo’ surreale, spietato, crudelmente grottesco.

László Krasznahorkai

Melancolia della resistenza (Zandonai, pp.338, € 18)

Un libro sulla desolazione, che però non deve indurre a rifiutarne la lettura. Anzi la stimola e la sollecita. L’arrivo, in una cittadina ungherese, di un circo che esibisce una balena, accresce lo smarrimento e la paura dei suoi abitanti. I membri del Movimento per la Pulizia e l’Ordine minacciano da giorni, di distruggere le case e sterminare la gente. Ma non c’è unione per contrapporsi alla ferocia del nemico. La cittadina, per dirla con Shakespeare, ha il marcio dentro di sé. E i protagonisti che costruiscono la trama, esasperando la corsa verso il precipizio, ne sono la rappresentazione.

Thomas Gunzig

La sindrome del pescecane (Meridiano Zero, pp. 220, € 14)

Del belga Gunzig e del suo romanzo Morte di un perfetto bilingue, stesso editore, avevamo già scritto, in bene, su Alias. Romanzo duro, che mai avrebbe fatto pensare a un autore capace di giocare con il cinismo e l’ironia. Trama: a Berlino arrivano il clone Pierre; Katerina e Fabio, afflitti da lunga assenza di mestruazioni e da eiaculazione precoce; Fred atarassico e Kristine malata di intellettualismo. La coppia è lì per rivolgersi a una clinica specializzata, gli altri per partecipare a una manifestazione contro il G8. Quel che ne viene fuori è in perfetto e spiazzante stile Meridiano Zero.

Pierre Dardot, Christian Laval

La nuova ragione del mondo (DeriveAppprodi, pp. 498, € 27)

Campione di cifre in Francia, 10mila copie, tante per un saggio, il testo del filosofo Dardot e del sociologo Laval arriva anche in Italia. Affidiamo la sua presentazione, visto il limite dei nostri spazi, alla nota dell’editore «… È la prima esaustiva analisi del neoliberismo inteso come razionalità economica, politica e di governo. Con un approccio a cavallo tra diverse discipline… i due autori ricostruiscono le premesse teoriche delle dottrine economiche e politiche liberali, ripercorrendo le molteplici strade intraprese dal liberalismo per imporsi come vera e propria ‘ragione del mondo’».

Fotografia e libri illustrati

Luca Nizzoli Toetti, con una prefazione di Mario Dondero

Almost Europe (Postcart, pp. 152, € 25)

Scrive Dondero «Paesi remoti, città dai grandi nomi per noi quasi sconosciuti, cancellati un tempo dalla memoria della gente in quanto al di là di una famigerata cortina. Oggi questa Europa in pectore è diventata ben più accessibile di una volta», Nizzoli la documenta con la nitidezza e il segno delle sue immagini in bianco e nero. Sottolineando quell’almost, quasi, europeo, dall’exclave di Kaliningrad a Istanbul. Prima tranche di un progetto mirato al presente, dove entra in gioco, non senza stridori, un passato prossimo ancora da archiviare. Le distanze non sono sempre e soltanto questione di chilometri.

Chiara Mezzaluna e Aline Cantono

Da dove vieni?, Guardati, Un posto per me (Edizioni Estemporanee, ognuno pp. 40, € 14,90)

I libri illustrati per l’infanzia sono entrati da tempo nella realtà quotidiana che i bambini, direttamente o indirettamente, si trovano a vivere. Libri che rispondono, con testi assai ben scritti e illustrazioni raffinate, a domande e questioni importanti. Mezzaluna e Cantono si confrontano con il tema dell’immigrazione (Da dove vieni?), dell’adozione e dell’ovodonazione (Un posto per me), del rapporto tra stati d’animo e meccanismi biologici (Guardati). Di grande formato e grafica accattivante, i tre volumetti vanno senz’altro messi nella biblioteca delle letture tra genitori e figli.

Musica

Ciro Cacciola

L’internazionale juxe box del caffè (Colonnese Editore, pp. 62, € 7)

Banale dire che Napoli è la capitale italiana del caffè. Geniale, invece, da parte di Colonnese, storico editore partenopeo, creare un libro che dalle parole su carta arriva allo schermo dello smartphone. Ci spieghiamo meglio. Caccciola ha scelto cinquanta brani dedicati alla magica bevanda, che portano, tra le altre, la firma di Bach, Redding, De André, Cash, Spandau Ballet, Williams, Daniele. Una pagina, una scheda, e in fondo alla pagina il QR Code relativo. Puntandoci sopra lo smartphone, si acquisiscono filmati e sonori del brano e altri materiali che lo riguardano. Davvero un colpo di genio.

Sylvie Simmons

I’m your man. Vita di Leonard Cohen (Caissa, pp. 480, € 25)

Che fantastico e complicato uomo, Leonard Cohen. Lo hanno amato per la sua voce sussurrata, per i suoi versi magici, per la sua musica intima, le generazioni che oggi contano sessanta e più primavere. Hanno imparato ad amarlo i giovani che riempiono i teatri dove lui continua a suonare. Poeta, poi cantautore (definizione semplicistica), Leonard è passato attraverso gli eccessi dei suoi tempi, fatti di tante donne, troppo alcol, troppe droghe. Poi se ne è andato a meditare in un monastero buddista. Al suo miglior ritratto, dipinto con amore e minuzia, ha lavorato per tre anni la bravissima Simmons.

Harry Browne

The frontman (Alegre, pp. 283, € 15)

Ahiaiahi! Il sottotitolo suona già provocatorio ‘Bono (nel nome del potere)’. Ma è nulla se confrontato con il testo della quarta di copertina, a firma di Wu Ming 1. «The frontman non si limita a smascherare il luccicante principe del chiagni e fotti Bono Vox, ma sfascia l’intera narrazione tossica sui nababbi buoni, i miliardari impegnati, i Live Aid per smacchiare la coscienza, i turlupinatori che parlano di fame in Africa e sono culo e camicia con le multinazionali che devastano l’Africa e il mondo». Duretto, eh?. Dopo aver letto Browne, forse non ascolterete più Sunday bloody Sunday.

Guide e manuali

B. Boespflug, B. Billon

New York. Ciak, si gira (Ippocampo, pp. 160, € 15)

Sessanta luoghi della Grande Mela che hanno contribuito a rendere famosi altrettanti film. Le due autrici hanno rintracciato case, monumenti, ristoranti, alberghi, bar e negozi nei diversi quartieri, descrivendo le scene in cui compaiono come set. Un’operazione leggera ma non superficiale, corredata da foto a colori, che permette di muoversi attraverso la New York in celluloide senza schiodarsi dalla poltrona. Ma se a NYC sarete, non perdetevi il Caffè Reggio di A proposito di Davis, l’Edison Hotel de Il padrino, il Dakota Buildong di Rosemary’s Baby, la Bookcourt di Mangia Prega Ama.

AAVV

Guida alla Roma ribelle (Voland, pp. 380, € 16)

Prosegue la collana della Voland dedicata ai luoghi, ai personaggi e agli eventi che hanno assegnato ad alcune città il positivo epiteto di ribelli. Dopo Parigi e Barcellona arriva Roma. Lo schema editoriale si conferma: divisione in quartieri, una mappa di buon dettaglio, e poi via a seguire la storia antica, recente e recentissima, tra aneddoti ed episodi storici, angoli più o meno nascosti, edifici e cortili solo in apparenza trascurabili, monumenti famosi, ‘riletti’ dagli autori in una chiave che apre una delle tante porte e delle tante facce di Roma. Certamente fra le più curiose.

MaVi

Vongole felici. Manuale di cucina ecozoica (Stampa Alternativa, pp. 316. € 18)

Ci perdoni Stampa Alternativa, ma non sapevamo, fino al momento di ricevere questo manuale, cosa fosse la cucina esozoica. Adesso sappiamo, grazie a MaVi, pseudonimo di una traduttrice e scrittrice, che il termine esozoico indica un’alimentazione capace di coniugare il piacere della tavola ai sapori della tradizione, di bilanciare il menu di casa senza scivolare nella noia, di ridurre i consumi anche al cospetto di un piatto di pasta all’amatriciana, di digerire con facilità. Le vongole felici del titolo ne sono esemplare esempio. La loro ricetta è semplice e chiara, al pari di tutte le altre.

Saverio Tutino

Diario ’64 – ’68 (Excogita, pp. 270, € 18)

Il libro raccoglie i diari cubani del grande giornalista, scritti per se stesso, al di fuori del mestiere di inviato per L’Unità. In quegli anni il mito di Castro e del Che, il mito stesso dell’isola, stava diffondendosi nel mondo. Erano gli anni di Krusciov, della Cina di Mao, delle guerriglie in America Latina e in Angola. Le cronache e le riflessioni di Tutino ci restituiscono un periodo ricco di avvenimenti epocali. Questa edizione nasce dagli studenti e dai docenti del Master Book 2014, che hanno deciso di non intervenire sui testi, ma di renderli più fruibili grazie a un ricco apparato di note.