«Ho iniziato a sei anni suonando la batteria nella marching band di mio padre, ed è stato un periodo davvero utile. Quello strumento aiuta a capire al meglio il proprio corpo, a sentirne il ritmo, a sincronizzarsi con se stessi, a saper ascoltare i musicisti attorno. A questo aggiungi che lui era un appassionato delle jazz band di New Orleans e un amante del suono di Ellington e Basie, artisti diventati per me determinanti. Esattamente come James Brown, George Clinton, la voce soul di Otis Redding e la Crescent City con i suoi innumerevoli musicisti. E proprio in quella città, ho registrato il disco Creole Love Call del 2006».

Il cantante e trombonista Nils Landgren spiega con passione da dove arriva il suo viscerale amore per il funk, scelta stilistica che ha poi contraddistinto il principale progetto della carriera dello svedese, vale a dire la band Funk Unit, protagonista di un coinvolgente concerto che ha il pubblico del Time in Jazz. La rassegna giunta al trentunesimo anno, ha visto la piazza del Popolo di Berchidda gremita e danzante per il ritorno degli scandinavi, già presenti nel 2007. Grazie ad un suono levigato e potente al tempo stesso, il sestetto nordico è stato autore di una convincente esibizione, impreziosita da un cameo di gran classe di Paolo Fresu nella jam session finale.

Il festival che ha preso il via lo scorso sette agosto per concludersi a ferragosto, ha presentato un totale di ben trentasei concerti più numerose iniziative collaterali. Focus artistico della stagione, come ricordato più volte dal direttore della rassegna, è stato il jazz italiano. Tra i nomi più blasonati, notevole è stato lo spettacolo offerto dal combo Tribe di Enrico Rava.

Il trombettista triestino in forma smagliante, ha condotto il quintetto che lo sosteneva. Due dei componenti sono stati ulteriormente protagonisti: il chitarrista Francesco Diodati si è fatto apprezzare sia con il trio Blackline, che in duo assieme a Landgren; altrettanto Gianluca Petrella, che oltre a condividere il palco con Rava, in questa annualità di Time In Jazz è stato insignito anche del ruolo di coordinatore della nuova sezione denominata “Time Is Over”, quattro appuntamenti dove il connubio tra jazz e forme elettroniche ha arricchito ulteriormente il cartellone della rassegna, in particolar modo con l’incontro tra il trombonista pugliese e Dj Gruff.

Tra gli ospiti internazionali si sono messi in luce Steve Coleman con i suoi Five Elements, ed ancor più Dhafer Youssef a lungo acclamato dal pubblico nel concerto di ferragosto. Giornata che come da tradizione, ha proposto sia un’affascinante spettacolo al mattino nel bosco adiacente Berchidda, che una grande festa notturna sul palco orchestrata dalla Fanfarai Big Band con vari ospiti. Di rilievo il set con protagonisti Youssef e Fresu, in un live svoltosi nella cornice della laguna di San Teodoro.