«A teatro nessuno porta con sé i sensi più affinati della propria arte», poiché in quel luogo «manca la solitudine, e quel che è perfetto non tollera testimoni». L’invettiva di Nietzsche contro le scene dominate da ciarlatani e demagoghi risuona spesso nella cultura novecentesca. Negli scrittori, altrimenti abituati a controllare in solitaria autonomia il proprio processo creativo, è frequente il timore che i testi diventino meri pretesti nelle mani dei commedianti. Anche in Thomas Bernhard si trova traccia di una simile diffidenza, sia nelle sfuriate di certi personaggi contro gli attori che «distruggono con il loro linguaggio da trogloditi» le...