Dopo mesi di battaglie, gli operai della Texprint di Prato incassano una prima concreta vittoria contro lo sfruttamento dell’azienda di stamperia tessile a conduzione cinese che ad aprile scorso li licenziò per presunte «violenze» durante i picchetti. Il giudice del Tribunale del Lavoro di Prato Cristina Mancini ha infatti dichiarato «illegittimo» il licenziamento» di uno dei lavoratori pakistani, Mohammed Hafzal, reintegrandolo nel posto di lavoro.

Esulta il sindacato Si Cobas: «L’azienda ha inventato di sana pianta violenze mai avvenute durante gli scioperi. È il primo risultato di 256 giorni di presidio e di lotta infaticabile. È la vittoria di tutti i lavoratori sfruttati del distretto tessile e di quella parte di città che non ha mai mancato di sostenerli, abbracciarli, incoraggiarli».