A venticinque anni dalla loro ultima volta in Italia ritornano i Test Dept con il nuovo progetto Redux legato a un libro sulla loro storia e a un film che intreccia il lavoro artistico e il loro attivismo politico. Li vedremo in un unica data italiana, di due soli appuntamenti europei, sabato 14 al Tpo di Bologna. Non una reunion ufficiale, dal momento che la band si è ufficialmente sciolta nel 1997, ma un ritorno sulle scene che vedrà insieme Paul Jamrozy e Graham Cunnington accompagnati da una band costruita per l’occasione. Non solo un concerto, ma un vero e proprio evento che celebrerà la poetica dei Test Dept e la loro portata dirompente e rivoluzionaria, che negli anni Ottanta ha saputo essere voce moltiplicatrice delle lotte contro lo smantellamento dei diritti guidato dalla ferocia repressiva del governo Thatcher. Proprio allo storico sciopero dei minatori inglesi del 1984-85 e alla sua trentesima ricorrenza sarà dedicata la proiezione di DS30-il film: un collage di politica, suoni e immagini che ripercorre il percorso del Fuel to Fight Tour dei Test Dept a sostegno delle comunità in lotta.

In quel biennio la band attraversò le principali città minerarie della Gran Bretagna, collaborando attivamente con le comunità dei minatori, incoraggiandoli a trovare la propria voce creativa e farla diventare un’arma nella lotta per i loro diritti. Questa esperienza gettò le basi del The South Wales Striking Miners Choir, progetto con cui il gruppo londinese registrò l’album Shoulder to Shoulder, per raccogliere fondi per Miner’s Hardship Fund. Il film è stato presentato per la prima volta nel 2014 all’interno delle linee monumentali di Dunston Staiths a Durham: una delle più grandi strutture di legno in Europa costruita sul fiume Tyne nel 1893, un magazzino che conteneva fino a 5.500 tonnellate di carbone l’anno che veniva poi caricato sulle navi e distribuito in tutto l’Impero Britannico.

Un’installazione monumentale che ricorda da vicino i grandi eventi multimediali messi in piedi dai Test Dept tra la fine degli anni 80 e l’inizio dei 90: nelle stazioni ferroviarie a Glasgow, in una grande cava di sabbia, nella stazione di Cannon Street a Londra e ancora dentro una fabbrica di automobili dismessa in Galles. Un’attitudine che li ha sempre contraddistinti e li ha portati ad esibirsi anche in uno storico concerto il 18 febbraio 1990 proprio a Bologna, all’interno di un capannone industriale occupato da collettivi di studenti e artisti: La Fabbrica Occupata in Via Serlio, nel quartiere operaio della Bolognina.

Queste performance epocali, l’attitudine sperimentale della band, ma anche la loro profonda capacità di influenzare la scena underground europea, sono oggetto della pubblicazione Total State Machine, che verrà presentata in un incontro con la band sempre durante l’evento. Il libro-cofanetto è un documento storico unico sulla rappresentazione visiva dei Test Dept dal 1981 a oggi e contiene opere d’arte originali, fotografie e immagini documentarie con capitoli e riflessioni sulla band, fatte da chi ha vissuto quell’esperienza in prima persona e da chi ne è stato fortemente influenzato come i Cabaret Voltaire o i Laibach.

Nell’ambito della scena industrial europea, i Test Dept furono di gran lunga i più ostici come approccio sonoro: alla musica elettronica o ai synt sostituirono oggetti metallici suonati in modo percussivo-ossessivo e voci distorte, producendo “sinfonie” a metà strada tra musica d’avanguardia e il rock dissonante degli Einsturzende Neubaten. Fu questo approccio che permise loro di coniare una versione inedita, più teatrale e magniloquente della musica industriale britannica e che tutt’ora li consacra come band seminale per l’underground mondiale. Cosa ci riserveranno a 25 anni dal loro ultimo concerto in Italia e all’interno degli eventi pensati per il ventennale del centro sociale TPO di Bologna? Sarà sicuramente un inedito che vale la pena scoprire, visto anche il prezzo tutto politico della serata: 10 euro (prevendite nazionali canali Vivaticket).