Nati nello stesso anno e uniti da una comunione spirituale prima ancora che musicale, gli inglesi Roland Orzabal (chitarra, voce, tastiere) e Curt Smith (basso, voce, tastiere) hanno avuto entrambi famiglie anaffettive e infanzie solitarie. Hanno inoltre incontrato gli stessi problemi di emarginazione a scuola, dove si sono conosciuti.

Sono particolarmente interessati alle teoria del Primal Scream di Arthur Janov, basata in sintesi sull’idea che i traumi dell’infanzia (quello della nascita primariamente) possano essere alleviati tramite lo sfogo, l’urlo, il pianto: lacrime («tears») che prendono il posto delle angosce («fears»), concetto da cui deriva il nome del duo, Tears For Fears, appunto. L’album d’esordio, The Hurting (’83), ispirato all’irrimediabilità dei traumi infantili, alla solitudine, all’incomunicabilità, è un manifesto psicanalitico che non a pochi ricorda i Joy Division.

BIZZARRO, perché i due fanno principalmente synthpop, come nei primi leggendari singoli: Mad World, Change, Pale Shelter e soprattutto Suffer The Children, un drammatico atto d’accusa contro i genitori, che non rimarrà il solo. Grazie all’abilità del tastierista Ian Stanley e del produttore Chris Hughes, i Tears For Fears confezionano un perfetto disco di new wave dove l’alchimia tra l’acustico e l’elettronico ha un che di ipnotico, che spicca nei brani più meditativi ed eterei.

Senza un’immagine precisa né senso del glamour, schivi, i due faranno comunque parte delle superstar degli Eighties grazie all’album Songs From The Big Chair (’85), preceduto tra gli altri dal singolo Shout, inno quasi marziale, esistenziale e politico in senso lato, che diverrà generazionale. La produzione dell’lp, con uso certosino dei sampler, risulta molto più pesante di quella del lavoro precedente, rammentando il massimalismo di Trevor Horn.

Raffinatissimo soprattutto nei dettagli, spesso complessi ma delicati, il disco dà sfogo a spunti soul e jazz che in The Hurting erano sottotraccia, dando vita a melodie possenti, al tempo stesso disperate e liberatorie.
In occasione del 35°anniversario di Songs From The Big Chair, la Universal ha rilasciato un’edizione in vinile colorato dell’album. Ha inoltre ristampato i due box del 2013-14, uno dedicato a Songs From The Big Chair e l’altro a The Hurting, con una messe di materiale aggiuntivo tra cui singoli, remix e radio session.