Azzerare entro venerdì la componente italiana della Conferenza intergovernativa, in primis l’architetto Paolo Foietta tuttora co-presidente della Cig e in passato presidente dell’Osservatorio tecnico sulla Torino – Lione. Nominare nuovi componenti, «persone al di sopra di ogni sospetto e indipendenti che riaprano il tavolo per ridiscutere il progetto in base agli esiti valutazione costi benefici sulla Torino – Lione». Questo, in estrema sintesi, il piano d’uscita – una sorta di ultimo tentativo – che il premier Conte starebbe valutando in queste ore, fortemente spinto verso la prova di forza dalla componente parlamentare cinque stelle che ancora crede di poter bloccare l’opera. Componente minoritaria nel M5s che minaccia conseguente pesanti.
Spiegano fonti parlamentari del M5s: «La Cig è il tavolo che sovrintende amministrativamente e giuridicamente e sta sopra Telt (la società italo francese che ha il compito di progettare e realizzare l’opera, ndr)» e da lì si potrà creare una nuova trattativa politica sulla necessità dell’opera, per altro facendo fede alla ridiscussione integrale di cui si parla nel contratto di governo».
Un «Piano B», quindi – suggerito dagli esperti giuridici del movimento Notav fin dall’estate 2018 – su cui il capo di gabinetto del capo del governo Giuseppe Conte avrebbe chiesto chiarimenti. Ovviamente rimane il problema dei tempi perché si avvicina quindi la resa dei conti sulla Torino – Lione, maxi infrastruttura ferroviaria a cui è appesa la sopravvivenza del governo. Il 26 luglio il premier Conte dovrà spedire all’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti, Inea, una lettera in cui ribadisce la volontà del governo italiano a voler realizzare la Torino – Lione. In caso contrario verranno tagliati i finanziamenti della Commissione Europea afferenti al corridoio Ten-T.
Nella missiva non potranno essere presenti, come accaduto a febbraio, punti riconducibili a supposte «clausole di dissolvenza» o altri garbugli manzoniani. Un passaggio molto atteso che sta rendendo nervosa la componente cinque stelle del governo, timorosa per la tenuta della maggioranza al Senato, nonché della sopravvivenza politica di Chiara Appendino a Torino.
Ieri il ministro Toninelli ha licenziato Pierluigi Coppola, membro della Commissione tecnica che la scorsa primavera mise nero su bianco l’insostenibilità finanziaria della Torino – Lione per come progettata ora, decisione che non altera il processo di realizzazione della linea.
Coppola espresse al tempo riserve sulla metodologia utilizzata dall’équipe del prof Marco Ponti e, spiegavano ieri al Mit, «ha violato la riservatezza rilasciando interviste non autorizzate e soprattutto resta un’ombra su di lui, in merito al falso contro-dossier con numeri sballati sulla analisi costi-benefici Tav che gli è stato attribuito sulla stampa e di cui poi lui ha smentito la paternità. Senza però chiedere rettifica ai giornali che glielo attribuivano». Interviste sono state rilasciate anche da Marco Ponti, molto critiche nei confronti il governo, che ora potrebbe veder non riconfermato il suo incarico a settembre.
Il licenziamento dell’unico esperto della Commissione tecnica che si è detto favorevole alla Torino – Lione attualmente in fase di studio, ha fatto infuriare il vicepremier Matteo Salvini: «Mi sembra che gli italiani abbiano chiesto più “sì”: se l’unico atto del ministro Toninelli sulla Tav è licenziare l’unico professore a favore, non mi sembra che ci siamo proprio». Salvini, non contento, ha anche annunciato l’ennesimo pellegrinaggio nel cantiere di Chiomonte, da tempo semi fermo: «Andrò a visitare prestissimo i cantieri della Tav. Si tratta di un’infrastruttura fondamentale e non sono più accettabili no, ritardi e rinvii da parte del ministro Toninelli».
Cantiere che in questi giorni è oggetto degli «attacchi» da parte dei giovani del movimento Notav – lancio di petardi e bancali incendiati presso il cancello di Giaglione – che soggiornano presso il campeggio di Venaus, in attesa del Festival dell’Alta felicità che si terrà nel prossimo fine settimana. Un grande evento che l’anno scorso portò in val Susa circa quarantamila persone, e che quest’anno potrebbe svolgersi nei giorni cruciali per le sorti della Torino – Lione.